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chiacchiere di carnevale

Il Carnevale dei sapori siciliani

Sembrerà scontato dirlo, ma le feste in Sicilia sono sempre un’ottima occasione per imbandire le tavole con piatti gustosi e tradizionali. Tra fritti, antipasti, primi e soprattutto dolci, l’imbarazzo della scelta è assicurato! 

Il legame tra il cibo e il Carnevale 

In Sicilia la festa si fa a tavola e, come da tradizione, anche il periodo di Carnevale si porta dietro squisite preparazioni dolciarie che sono entrate a far parte della tradizione culinaria sicula.

La festa del Carnevale ha origini molto antiche, ispirate da festeggiamenti latini e greci che includevano gruppi mascherati e carri allegorici. Il nome deriva dal latino “carnem levare”, cioè “eliminare la carne e si riferisce a quel periodo che precede il digiuno della Quaresima. Dunque, questa festività ha da sempre avuto a che fare con il cibo, in un equilibrio perfetto tra sacro e profano

Si tratta proprio di un momento di spensieratezza prima delle restrizioni quaresimali, incentrate su digiuno e astinenza. Ed è proprio in previsione di quel periodo di “privazioni” che in quei giorni di festa ci si lascia andare agli eccessi, specialmente a tavola. Ecco perché i dolci di Carnevale siciliani sono così buoni e ricchi!

Le chiacchiere in Sicilia

Dolce iconico del Carnevale, non solo in Sicilia ma in tutta Italia, sono le chiacchiere.  Questi dolcetti dalla forma irregolare sono davvero semplici da realizzare e possono essere fritti o cotti in forno

Ma i siciliani, golosi per eccellenza, hanno trovato il modo di renderle ancora più sfiziose di quanto già non lo siano. Per questo, sull’Isola vengono fatte anche ripiene e glassateSolitamente il ripieno è a base di ricotta, mentre la glassa varia da quella al cioccolato, fino ad arrivare a quella fatta con l’amatissimo pistacchio. L’oro verde di Sicilia, inoltre, spesso viene anche utilizzato all’interno dell’impasto in aggiunta alla farina. 

Le teste di Turco

Le teste di Turco, tipiche di un paesino in provincia di Palermo, sono un dolce al cucchiaio stratificato. Sono costituite da sfoglie molto sottili che, dopo essere state fritte, vengono alternate con una crema di latte, cannella e limone. La loro storia si lega ai festeggiamenti che seguirono la sconfitta degli Arabi da parte dei Normanni. Fu proprio in quell’occasione che i cittadini, per celebrare la libertà ritrovata, crearono questo dolce. 

La pignoccata

Realizzata inizialmente nei comuni della ex contea di Modica, la pignoccata, “pagnuccata” in dialetto,  è diffusa ormai anche nel resto della Sicilia, anche con altri nomi. La sua consistenza risulta dura a primo impatto, ma estremamente morbida una volta affondati i denti. Nello specifico si tratta di irresistibili palline d’impasto, dalle dimensioni non uniformi, che vengono fritte in olio bollente e decorate con una cascata di miele o codette colorate di zucchero. 

Sfinci di carnevale

L’origine degli sfinci di Carnevale è tutt’oggi dibattuta. Alcuni sostengono che il dolce sia la naturale evoluzione di una frittella tramandata dagli Arabi, altri, invece, pensano che gli sfinci siano i diretti “cugini” delle sfince di san Giuseppe e dello sfincione palermitano. Nonostante i dibattiti relativi all’origine, il gusto di questo dolce tipico del periodo di carnevale mette d’accordo tutti! 

Gli sfinci sono delle frittelle dalla consistenza spugnosa, infatti il loro nome deriva dal latino “spongia”, e sono fatte con un impasto che, dopo una lievitazione di circa due ore, può essere arricchito con noci o uva passa. La versione classica è realizzata lasciando l’impasto al naturale, tutt’al più, vengono aggiunte scorze di arance o limoni per conferirgli un gusto più aromatico. 

Tante, in Sicilia, sono le dolcezze tipiche del periodo di Carnevale, ma c’è qualcosa che le accomuna tutte: la frittura che non manca mai!

 

di Giada Saglimbeni

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