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Erice, la città dalla bellezza senza tempo

Arroccata sulla cima del monte omonimo, svetta con i suoi 750 metri il borgo medievale di Erice, che gode di un’eccezionale vista panoramica affacciata sul golfo di Trapani e alle Isole Egadi. Un ventaglio di viuzze lastricate che corrono tra chiese, piazze e antichi cortili invogliando alla scoperta della città. 

Le origini di questo borgo medievale

Il borgo di Erice è un antico nucleo dove la pietra predomina, comparendo in tutto il paesaggio nelle architetture del paese. Tra le mura delle case, in quelle dei palazzi storici, gli antichi blocchi di pietra sono testimoni immobili delle popolazioni che ci hanno lasciato tracce tra le strade del paese.

Secondo la leggenda, Erice fu fondata dai troiani in fuga dopo che venne distrutta l’antica città di Ilio, gli Elimi, dando così origine al borgo medievale e alla città di Segesta (di cui abbiamo parlato in questo articolo). Il borgo venne distrutto durante la prima guerra punica per via dell’appoggio che la città di Erice ebbe nei confronti dei Cartaginesi. La battaglia portò così alla fondazione di Trapani e alla fortificazione dei muri di cinta che circondano Erice, seguendo la conformazione della roccia rendendo il centro abitato inespugnabile. 

Cosa vedere a Erice 

Il Duomo

Per assaporare al meglio la bellezza di Erice, è bene addentrarsi al suo interno lentamente, lasciandosi guidare dal proprio istinto e perdendosi tra le vie lastricate. Uno dei primi posti sicuramente in cui andare è il Duomo, che venne eretto nel 1312 da Federico III d’Aragona prima del suo ritorno a Palermo, come ringraziamento alla città che lo aveva ospitato. Per la costruzione del Duomo, fu utilizzato anche del materiale proveniente dal tempio di Venere, tant’è che sul lato sud della chiesa si possono ammirare le nove formelle di pietra crociformi. 

L’interno della chiesa è di una bellezza rara, ricoperta da un candido merletto bianco in stile neogotico. In seguito la facciata fu completata con un elegante rosone e uno splendido portico. 

Al suo fianco si erge in tutta la sua bellezza la Torre di Re Federico, forse costruita sopra un’antica torre d’avvistamento militare del periodo punico. Qui si possono salire 110 scalini per ammirare Erice dall’alto, ma si sa, ogni piccola fatica viene ripagata da una vista spettacolare! 

Castello di Venere

Il castello sorge nello stesso posto dove si trovava il santuario dedicato alla divinità femminile della fecondità. Nell’antichità, era un luogo di culto che attirava gente da tutto il Mediterraneo. Con il passare dei secoli, il culto rimase lo stesso mentre cambiava il nome della dea. Al tempo dei Fenici si venerava la dea Astarte, che divenne Afrodite con i Greci ed infine con i Romani prese il nome di Venere. Con l’arrivo dei cattolici Normanni, le dee vennero sostituite dalla Vergine Maria. Sui resti dell’antico santuario i Normanni costruirono una fortezza-castello che ancora oggi lascia senza fiato per la sua bellezza. 

Giardini del Balio

Continuando la passeggiata tra le vie del borgo, ci si ritrova a un tratto dentro un bellissimo giardino. Qui è possibile percepire la sensazione di aver varcato l’entrata di un mondo parallelo. Stiamo parlando del viale del Balio, una sorta di abbraccio che rende unico questo luogo, dove si intrecciano stradine e cortili alle rampe che ne costituiscono il tessuto urbano del borgo medievale. Le ringhiere, i lampioni in ghisa, le piccole fontane e le steli marmoree ornano e si mescolano con il fitto sottobosco di arbusti che insieme alle siepi creano un ambiente elegante e rilassante. 

Le mura ciclopiche

L’aggettivo “ciclopiche” rende davvero l’idea della grandezza delle mura Elimo-Puniche, che vennero costruite dall’antico popolo degli Elimi per difendere Erice tra il VII e VI sec. a.C., poi implementate dai Fenici. La cinta muraria parte da Porta Trapani per arrivare a Porta Spada, composta da megaliti dalla forma squadrata che possono raggiungere diverse tonnellate di peso. Sopra alcuni massi è possibile ancora vedere l’incisione di alcune lettere dell’alfabeto fenicio. Seguendo il percorso delle Mura ci si ritrova a camminare dentro la magnifica pineta

La Chiesa di Sant’Orsola

Si tratta di un piccola chiesa del 1413, chiamata anche dell’Addolorata, e si trova nei pressi di Porta Spada accanto alle Mura Ciclopiche. Preceduta da un cortile, l’edificio ha una facciata semplice e lineare mentre al suo interno ha una struttura che è la somma di due chiese. La prima, in stile gotico catalano, del 1413, eretta in onore di Sant’Orsola, mentre la seconda, in stile rinascimentale del 1451, in onore di Santa Maria di Gesù. La pavimentazione ha delle parti in maiolica realizzate nel ‘500 da maestranze di trapani. 

Quando visitare Erice? 

La città arroccata si presta per essere visitata tutto l’anno per via delle sue bellezze senza tempo, ma ci sono dei momenti più magici in cui andarci. Per esempio, durante il mese di San Valentino il borgo si presta con tutto il suo fascino ad accogliere l’amore, in quanto uno dei più romantici in Sicilia. Se voleste saperne di più, ne abbiamo parlato qui. Inoltre, durante il periodo natalizio la città si veste di un’atmosfera candida e brillante per la festa di EricèNatale, con bellissimi presepi, concerti e zampognari che animano le serate. Potete trovare maggiori informazioni qui.

Come raggiungere Erice

Situata a meno di 15 chilometri da Trapani, si può raggiungere Erice sia in auto sia in autobus, ma durante i mesi estivi esiste un modo molto più particolare di raggiungerla: si tratta della funivia che collega proprio Trapani con la vetta di Erice. Il viaggio dura una decina di minuti e permette di avvicinarsi al borgo gustandosi un emozionante vista dall’alto.

 

Giulia Nari

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