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parco archeologico di selinunte

Selinunte, la gloriosa città dei templi

Selinunte, città che durante l’epoca ellenica era nota con il nome di Selinos, era una delle più prospere e potenti del mondo con circa cento mila abitanti. Sovrastata da incantevoli templi, ad oggi, grazie alle loro fantastiche rovine, offre un viaggio nel passato nella colonia greca della Sicilia Occidentale, fondata nel 628 a.C. 

La città è situata in cima a un promontorio tra i Fiumi Modione e Cottone, circondata da pianure che erano ricoperte da prezzemolo selvatico, in greco selinon, da cui appunto deriva il nome.

Prima un po’ di storia

La città si trova in provincia di Trapani, in cui è custodito il parco archeologico più grande d’Europa, con la sua estensione di circa 270 ettari in cui sono compresi 7 templi che hanno oltre 2500 anni di storia. 

Selinunte fu fondata tra il 650 e 628 a.C. dai coloni di Megara Hyblea (Augusta) che cercava nuovi sbocchi commerciali nella parte Ovest dell’Isola. Così, crebbe e si affermò per la sua numerosa popolazione. Si costruì un’acropoli, il santuario della Malophoros e successivamente venne fondata la subcolonia di Eraclea Minoa. 

L’ambizione espansionistica di Selinunte la portò a entrare in conflitto con importanti città come quella di Segesta. Dopo le numerose guerre, arrivò quella decisiva nel 409 a.C. in cui Cartagine vinse su Selinunte, che venne così distrutta e saccheggiata. 

La città cercò di riprendersi ma il continuo fallimento delle spedizioni portò a un accordo di pace con cui Selinunte finì in mano ai cartaginesi. La città fu così ricostruita solo nella parte dell’acropoli. 

Cosa vedere nel parco di Selinunte

Nel parco archeologico di Selinunte potrete ripercorrere l’antica storia di una delle più gloriose colonie greche. L’area comprende sette templi, alcuni dei quali sono ancora ad oggi in ottimo stato. 

Salendo sulla collina dell’acropoli potrete vedere solo i resti dei templi A e O che erano pressoché identici, ma nel tempio “A” vennero  ritrovate sul pavimento del pronao figure simboliche puniche, come per esempio la Dea Fenicia Tanit. 

Il tempio “C” è il più antico fra quelli presenti e probabilmente svolgeva funzioni di archivio. 

Il tempio “E” fu dedicato alla dea Hera o Afrodite ed è il tempio meglio conservato, sulla collina orientale, dove si tengono spesso manifestazioni teatrali e concerti. Ogni sera il tempio viene illuminato per esaltarne le bellezze. 

Il tempio “F”, forse dedicato alla dea Atena o Dioniso, è il più antico e il più piccolo di tutta l’acropoli e ad oggi sono visibili solamente i resti. La sua particolarità è data dall’insolita entrata rivolta ad est, forse dovuta alla necessità di proteggere i doni votivi o impedire che i profani guardassero particolari riti, come i misteri dionisiaci. 

Il tempio “G” fu dedicato a Zeus, è il più grande del parco ma la sua costruzione rimase incompiuta. Una delle colonne che rimase in piedi, chiamata “lu fasu di la vecchia” è stata nei secoli oggetto di leggende e racconti. 

Andando avanti nell’esplorazione del parco, è presente il santuario della Malaphoros, situato sulla collina della Gaggera. È il luogo di culto più antico di Selinunte. Inizialmente i culti erano celebrati all’aperto, poi la situazione cambiò.

Lì, è presente un grande altare dove vennero ritrovati resti di ossa di animali, ceneri e altri sacrifici. Intorno alla città furono individuate alcune aree adibite a necropoli, come per esempio quella Buffa a nord della collina orientale, Galera Bagliazzo a nord est della collina Manuzza. 

La parte settentrionale dell’acropoli era occupata dall’abitato selinuntino, dove pare ci fosse l’agorà. Gli scavi rivelarono che il luogo fu abitato fin dalla fondazione di Selinunte ma che fu abbandonato definitivamente dopo la sua distruzione. 

Cosa vedere vicino a Selinunte

Sicuramente le rovine degli antichi templi di Selinunte costituiscono un luogo particolare assolutamente da non perdere in un viaggio nella Sicilia Occidentale. Ma, mentre vi trovate lì, non potete perdervi una passeggiata lungo la tratta di spiaggia che si estende al di sotto delle rovine, da cui si può godere di una vista spettacolare dei templi in cima alle colline. 

L’unico modo per accedere alla spiaggia, dove potrete trovare il lido Zabbara, è passare per Marinella di Selinunte, una località costiera. Eventualmente se voleste continuare il tour per la Sicilia, vicino a Selinunte potrete trovare le fantastiche Saline di Trapani a Marsala, dove godere delle isole di Mothia, uno dei panorami più instagrammabili della Sicilia!

 

Giulia Nari

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