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Maraone e Formica. Apparentemente invisibili, sensibilmente percepibili

Due piccoli lembi di terra, o meglio, due scogli in mezzo al mare catturano la nostra visuale, salpando da Trapani, in direzione Levanzo. Un altro viaggio sta volgendo al termine, è tempo di tornare con i piedi saldi sulla terraferma. Ma prima del consueto arrivederci, è l’ora di vivere una serie di momenti sospesi tra questo mare che tante parole ha sussurrato e altrettanti segreti custodisce. Due dei quali, dimenticati dai più: Maraone e Formica.

Una coppia di apparenti estranei all’interno del panorama dell’arcipelago egadino: la prima è la più piccola delle Egadi, abitata solo dai gabbiani, è una riserva integrale dove non sono consentite attività di pesca, balneazione, navigazione e ancoraggio. Formica invece, è la quarta isola delle Egadi in ordine di grandezza; il silenzio, la natura, il legame viscerale con il mare e la magia del posto ne fanno luogo ideale per il recupero del contatto con la propria umanità. Sull’isola si trova una tonnara, seconda solo a quella di Favignana, un torrione fortificato, un faro regolarmente funzionante, una chiesetta “del Rais” ed un piccolo museo. Il panorama è bellissimo ovunque l’occhio posi il suo sguardo. L’isola viene curata e mantenuta dai ragazzi di “Mondo X”, comunità terapeutica che ne detiene la proprietà. È un luogo dove il silenzio, la natura, il contatto viscerale con il mare, fanno di questo scogghiu, una vera e propria isola per il “recupero della vita”. Per gli appassionati di viaggi diving sarà interessante sapere che tra Formica e l’Isola di Maraone c’è uno dei più bei punti per fare immersioni subacquee. Si tratta dell’immersione al relitto della motonave Elphis. È alla portata di tutti i livelli di esperienza perché il relitto si trova a 18 metri di profondità e in perfetto assetto di navigazione. 

I loro elementi e caratteri distintivi si sposano alla perfezione con l’intero ambiente circostante e li rendono mete indiscusse da ammirare. Già all’arrivo si ha la sensazione che le isole siano appena sorte dal mare che le risucchierà, quasi per magia, una volta conclusa la visita, come se fossero state messe a bella posta lì, per permettere a coloro che le osservano di godere solo per un momento delle loro meraviglie senza potersene impossessare. La natura selvaggia e incontaminata e il mare cristallino le rendono impervie e respingenti e a quest’effetto contribuiscono non solo la morfologia ma anche la spigolosità del vento, unico vero padrone da queste parti.

Due realtà che appartengono ad una condizione che abbiamo già avuto modo di affrontare durante queste lunghe soste per l’anima, tra Eolie ed Egadi: l’eterna sospensione tra spazio e tempo, in luoghi che perdono entrambe le valenze e permangono in uno stato immutabile. 

In un altrove che in realtà è a pochi passi da noi.

 

Giacomo Gandola

 

Scopri le altre isole dell’arcipelago delle Egadi, qui.

 

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