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Trekking in Sicilia: perché farlo e i sentieri più belli

Trekking in Sicilia: perché farlo e i sentieri più belli

Fare trekking in Sicilia significa vivere un’esperienza fisica e mentale davvero unica. Questa terra ha da offrire ai visitatori diverse opportunità per l’escursionismo. L’Isola del Sole, infatti, è caratterizzata da zone con fitti boschi, canyon scavati dal corso dei fiumi e cime vulcaniche che si alternano ai suoi paesaggi marittimi. 

 

Tanti sono i sentieri che andremo a scoprire il cui cammino non richiede particolare esperienza. Chi fa escursioni deve avere soprattutto un buon senso dell’orientamento data la scarsa segnaletica e altrettanto spirito critico nel valutare sia il grado di difficoltà, sia le proprie condizioni fisiche. 

Perché fare trekking

Praticare escursionismo presenta diversi vantaggi e benefici in quanto svuota la mente e rafforza il corpo. Per questo è un’attività da svolgere sia nel tempo libero ma anche come sport contemplativo, per scoprire sé stessi e il territorio.

 

Sicuramente uno dei motivi principali per fare trekking è il suo essere accessibile, facile e conveniente. Senza dover avere un’eccezionale preparazione fisica, per uomini e donne basta essere in possesso di un abbigliamento adeguato in base alla stagione e al contesto geografico. Inoltre, economicamente parlando, non è richiesto un budget elevato.

 

Fare trekking da soli o in buona compagnia, permette, poi, di rallentare, sfuggendo ai ritmi frenetici quotidiani e di disintossicarsi. Scoprire i luoghi meravigliosi della bella Sicilia con l’escursionismo, consente una riconnessione con il proprio io e con ciò che è essenziale, liberando la mente e dando sfogo alla propria creatività. Andando così a concentrarsi su un approccio più lento, tipico della slow life e anche dello slow tourism.

 

E che dire dei benefici per la propria salute fisica? Il trekking è una tipologia di attività motoria che stimola il sistema muscolare senza traumi eccessivi e rafforza l’apparato cardiocircolatorio. Inoltre fortifica il sistema immunitario e riduce notevolmente il rischio di ipertensione e diabete. Il suo essere graduale, infine, consente un allenamento completo adatto a tutte le fasce d’età.

Dove fare trekking in Sicilia

Quindi se ti stai chiedendo dove andare a fare trekking in Sicilia, non possiamo che consigliarti alcuni degli itinerari più affascinanti. Consapevoli che ogni angolo della Sicilia è ricco di luoghi e tradizioni da scoprire, vogliamo offrire ai turisti appassionati di escursionismo l’occasione per vivere la Trinacria anche sotto questo aspetto. 

 

Dunque, zainetto in spalla e preparati a scoprire le migliori escursioni da fare tra le bellezze naturalistiche e paesaggistiche uniche di questa bellissima terra.

Escursionismo in Sicilia occidentale

Fare trekking in Sicilia occidentale significa percorrere itinerari tra il bellissimo mare e le sue alture, avanzando per gradi e immaginando, quindi, le meraviglie delle tappe successive.

 

Tra le esperienze escursionistiche in questa parte dell’isola sicuramente da non perdere è il sentiero costiero dello Zingaro. Tra i tre percorsi praticabili nella Riserva, questo è il più semplice come grado di difficoltà. É di 7 km, tranquillamente percorribili in circa 2 ore, senza considerare la visita alle varie calette presenti lungo il tragitto. Per gli amanti del trekking sul mare in Sicilia, questo è uno dei preferiti. Agibile sia in primavera che in autunno, ciò che lo rende unico è la forte presenza della macchia mediterranea. Tra ginestre e timo, frassini e mandorli, palma nana e carrubi, la grande varietà di cromie della vegetazione va in contrasto con l’azzurro del mare e il bianco della pietra, caratterizzando il paesaggio di questo angolo della Sicilia.

 

Poco distante dalla Riserva dello Zingaro, a sovrastare San Vito Lo Capo, c’è, invece, il sentiero di Monte Monaco. Meta tutto l’anno di appassionati di trekking, la via percorre l’antica tratta utilizzata per l’agricoltura e la pastorizia. Partendo da Mondello, il tracciato è contraddistinto dalla sua ricca vegetazione, bellissimo esempio di macchia mediterranea. Poco prima della vetta, è possibile vedere i resti di una cava di marmo in disuso a cui segue, poco dopo, una croce a indicare il punto d’arrivo. Qui il panorama è mozzafiato: a perdita d’occhio, si spazia da Erice a Monte Cofano, da San Vito Lo Capo al Golfo di Castellammare fino ad arrivare a Monte Speziale e alla piana di Castelluzzo. L’itinerario dura circa 1 ora e 30 ed è adatto anche ai più piccini.

 

Procedendo verso l’entroterra siciliano, poco lontano da Palermo, si trova il Parco delle Madonie. Nato per la salvaguardia, gestione e conservazione del paesaggio,  le rocce montuose sono tra le più antiche della Sicilia preistorica. Infatti, la loro importanza geologica è tale da annoverare il geoparco nell’Europea Geoparks Network riconosciuto dall’Unesco. Con i suoi 40mila ettari di estensione, il parco si contraddistingue per la sua biodiversità: dai fitti boschi di uliveti e castagneti della parte costiera, si passa a manti boschivi di leccio e faggi della catena montuosa per poi arrivare al suo versante orientale spoglio o verdeggiante in base alla stagione.

 

Diversi sono i percorsi destinati all’escursionismo, che variano in base al grado di difficoltà. Qui vogliamo segnalare il sentiero della pace. Ideato dal Club Alpino Italiano di Petralia Sottana, questo itinerario permette di raggiungere a piedi il Santuario della Madonna dell’Alto. Partendo da Cefalù, anche l’escursionista meno esperto può percorrere il tragitto immergendosi totalmente nei suoi paesaggi incontaminati fatti di ginestre, alberi di pero mandolino, peonie e meli selvatici. La sua durata è di una giornata circa: se si parte di mattina, già nel tardo pomeriggio si è di ritorno a Cefalù.

 

É possibile fare trekking in Sicilia occidentale anche nell’area più a sud del Parco delle Madonie, precisamente dove si ergono i Monti Sicani. L’area protetta  comprende quattro riserve naturali oggi soppresse:

 

  • Monte di Palazzo Adriano e Valle del Sosio
  • Monte Carcaci
  • Monte Genuardo e Santa Maria del Bosco
  • Monte Cammarata.

 

Quest’ultimo è la vetta più alta della catena montuosa e si costituisce come uno degli itinerari più belli per gli appassionati di escursionismo. Il percorso di trekking su Monte Cammarata prevede un lungo cammino a più di 900 metri d’altezza dove ci sono diversi punti panoramici nonché una ricca vegetazione. Tra querceti e fitto sottobosco, alcuni sentieri portano anche a laghi artificiali creati dallo sbarramento dei due fiumi principali che attraversano il Parco: il Sosio e il Platani. Qui è facile imbattersi in stormi di uccelli migratori e praticare anche pesca sportiva. Lungo i diversi itinerari, inoltre, è possibile avvistare anche altri volatili tipici della zona come l’upupa, la cinciallegra e il picchio rosso. Se poi si sceglie di fare trekking sui Monti Sicani in primavera, sicuramente ad accompagnare il tragitto ci sono tante bellissime farfalle grazie alla presenza dei fiori che affiancano i sentieri.

 

Quindi, se ti stai chiedendo cosa fare in Sicilia Occidentale, sicuramente l’escursionismo è una delle tante attività con cui scoprire questa parte dell’isola proprio grazie alle riserve e ai parchi naturali qui presenti.

 

I percorsi della Sicilia orientale

Praticare il trekking in Sicilia orientale vuol dire imbattersi anche in luoghi misteriosi e surreali come l’Altopiano dell’Argimusco. Il sito naturalistico in provincia di Messina ha da offrire agli escursionisti diversi percorsi immersi nella natura. Uno di questi attraversa il Bosco di Malabotta, uno dei più antichi della Sicilia e dove poter avere un contatto diretto con la flora e la fauna tipica della zona. 

Tra i più suggestivi, invece, vi proponiamo il cammino che si snoda tra i caratteristici monoliti che formano il cosiddetto Stonehenge della Sicilia. É un sentiero facile, da percorrere in circa 30/40 minuti ed è adatto a tutti.

 

Fare escursionismo nella Sicilia orientale è anche percorrere sentieri tra bellissimi paesaggi naturali e i siti archeologici. Fare archeotrekking in Trinacria, però, richiede un forte spirito di adattamento nonché una certa preparazione fisica in quanto non sempre c’è manutenzione. Uno dei siti più noti dove poter fondere interessi naturalistici con quelli storici è certamente quello di Pantalica. Percorrendo i canyon scavati dal fiume Anapo, è possibile passeggiare tra le tombe della necropoli patrimonio Unesco ma anche visitare la Grotta dei Pipistrelli e resti bizantini fino ad arrivare al torrente Calcinara. 

 

Se desideri fare trekking nella provincia di Siracusa e scoprire le sue bellezze archeologiche vi consigliamo anche il sito di Thapsos. Il percorso di mezza giornata alla scoperta della città dei morti dell’età del bronzo, è praticabile da tutti e non presenta grandi difficoltà tecniche.

 

E che dire di Cava d’Ispica? L’area archeologica e naturalistica più a sud della Sicilia Orientale, offre agli escursionisti la possibilità di scoprire gli insediamenti umani più antichi dell’isola passeggiando tra le caverne e immergendosi totalmente nella campagna siciliana. Vero fiore all’occhiello è la possibilità di prenotare i tour e godere di un buon aperitivo presso il Rifugio Scirocco. Degustare i prodotti tipici della tradizione dopo una lunga escursione sicuramente è un modo unico di scoprire la bella Sicilia.

 

Se ti stai chiedendo dove andare a fare trekking in montagna, assolutamente da percorrere sono i sentieri delle Rocche del Crasto, nel Parco Naturale dei Nebrodi. Presso la grande formazione rocciosa è possibile percorrere tre itinerari con grado di difficoltà non alto sebbene lunghi e con diversi dislivelli. Sicuramente ad alleviare la fatica del cammino c’è la bellissima vegetazione fatta di fiori come le orchidee anemoni, primule e ciclamini nonché la ginestra e i lecci. Facile è imbattersi nei tanti volatili e animali che vivono nella riserva naturale e che con un po’ di pazienza è possibile avvistare. Da visitare lungo il tragitto di uno dei sentieri sul versante occidentale del roccioso è la Grotta del Lauro, caratteristica per le imponenti stalattiti e stalagmiti che decorano le sue diverse stanze. 

 

In questa guida ai migliori sentieri della Sicilia orientale, non può mancare il Parco dell’Etna. Apprezzato dagli amanti degli sport all’aria aperta, è stata la prima riserva naturale ad essere istituita sull’isola. La bellezza dei numerosi sentieri è data dal loro districarsi sulle diverse colate laviche recenti e storiche del noto vulcano, in un’area molto spesso priva o con poca vegetazione e con pendenze diverse in base alla morfologia del terreno. Tra i più noti segnaliamo:

 

  • Monte Zoccolaro di .ca 2 chilometri e molto ripido. Dalla vetta è possibile vedere l’intera Val Calanna ricoperta dalle continue colate. Da qui, inoltre, si può assistere a distanza di sicurezza alle spettacolari eruzioni dell’Etna. 
  • Lo Zuppinazzu è un sentiero di facile percorrenza alla fine del quale è possibile ammirare il pino più grande dell’isola. Di 300 anni, supera l’altezza di trenta metri.
  • la Schiena dell’asino di 5 chilometri e tra gli itinerari più interessanti dell’Etna. Durante l’escursione si può godere di diverse vedute sulla sottostante Valle del Bove e sui crateri sommitali. 

 

I cammini della Sicilia centrale

Fare trekking in Sicilia significa anche intraprendere cammini in cui molto forte e la connotazione esperienziale, destinata alla riscoperta delle comunità locali sempre aperte all’accoglienza. Nati sull’esempio del Cammino di Santiago de Compostela, in Sicilia note sono le Vie Francigene e le Via Sacre.

 

Tra i cammini a tema sacro della Sicilia centrale vogliamo consigliarvi la Via del Frati. Questo sentiero parte dal cuore dell’isola attraversando le province di Palermo e Caltanissetta, passando per le Alpi siciliane, le Madonie e arrivando a Cefalù. L’itinerario prevede l’attraversamento di strade provinciali e sentieri montuosi per 166 km suddivisi in 8 tappe. Il paesaggio è mozzafiato: a far da padrone sono le grandi vedute sulla campagna siciliana ricca di fiori in primavera e germogli di grano in estate. Procedendo verso le montagne ci si imbatte nei boschi di faggi e lecci e nella fauna locale. In dirittura di arrivo lo sguardo si perde fino ad arrivare al mare nei pressi di Cefalù.

 

Tra le esperienze escursionistiche legate al concetto di viaggio lento, non possiamo che consigliarvi il trekking in Sicilia con gli asini. In autunno e in primavera tra Calascibetta e Gangi si svolge la tradizionale transumanza dei docili animali, durante la quale è possibile affiancare l’asinello accompagnandolo nel tragitto. Questa antica usanza ancora molto diffusa nel territorio, consente di visitare borghi e scoprire le tradizioni culinarie locali, il tutto nel rispetto degli antichi riti rurali che rendono unica la bellissima terra chiamata Sicilia.

 

di Annapasqua Logrieco

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