A Indiana Jones piacerà u pani câ meusa? Hollywood fa tappa in Sicilia
Il secondo più grande eroe cinematografico di tutti i tempi (stando all’American Film Institute) è approdato in Sicilia per dar vita al quinto capitolo della celebre serie che ne narra le gesta: Indiana Jones.
Tra le benedizioni che possono ricevere i luoghi c’è sicuramente il venire consacrati dall’industria dei sogni, impressi per sempre nell’immaginario collettivo, trasformando antichi borghi in monumenti di culto per generazioni di appassionati. È la storia che sta scrivendo in questi giorni Harrison Ford, 40 anni dopo il primo film, impegnato nelle riprese da Siracusa a Cefalù.
Da Siracusa a Cefalù, i luoghi prescelti per il set
Le riprese sono iniziate i primi di ottobre a Siracusa, tra il Castello Maniace sull’isola di Ortigia (importante fortezza edificata dalla dinastia sveva nel XIII secolo) e l’area del parco archeologico della Neapolis, fra le più ricche di reperti archeologici dell’intero Mediterraneo. La luce di Hollywood illuminerà anche le particolari geometrie all’interno della Grotta dei Cordari, scenario perfetto per il film d’azione.
Pare che nel contempo, e documenti fotografici lo testimoniano, parte dell’enorme produzione (50 camion, 25 furgoni, 120 tra auto e van) fosse contemporaneamente impegnata nel nord dell’Isola a celare i segni del tempo e trasportare quei luoghi negli anni Sessanta, periodo in cui agisce l’avventuriero archeologo. Le immagini arrivano da Cefalù, dove il ristorante Lilie’s è stato trasformato nel bar Clemente Caffè e una pubblicità dell’epoca dipinta su parete.
Il Bar Clemente Caffè sul set di Indiana Jones – Foto di Marco Coco
La recente rimozione delle impalcature al Tempio di Segesta, nell’area archeologica del comune di Calatafimi Segesta, potrebbe essere indizio che le riprese si spostino sul Monte Barbaro, terra in cui sorge il tempio dorico dell’antica città elima. Città che, dai documenti, pare fosse abitata già nel IX secolo a.C. e sulla quale approdarono diversi popoli di navigatori, figli del Mediterraneo.
Harrison Ford e compagni sono attesi anche a Marsala dove grazie agli effetti speciali uno yacht d’epoca dovrebbe affondare nella laguna dello Stagnone. Territorio caratterizzato da acque basse e ad una temperatura più elevata per via della morfologia lagunare. L’area è sfruttata dall’uomo per la raccolta del sale, in una delle occasioni in cui l’intervento antropocentrico concorre a rendere ancora più bello un luogo. Le saline sono molto suggestive in qualsiasi momento della giornata, ma il tramonto crea giochi di luce e riflessi incantevoli.
E ancora le macchine da presa si sposteranno sulle suggestioni senza tempo evocate dalla Tonnara del Secco di San Vito Lo Capo. “Del Secco” poiché a ridosso di una zona marina dal fondale basso, entrò in funzione nel 1412 grazie a un emendamento di Ferdinando di Borbone che autorizzava la pesca del tonno. Già sfondo per il celebre sceneggiato Rai il Commissario Montalbano e la miniserie Cefalonia.
Non solo Harrison Ford, è arrivato anche Antonio Banderas
Al fianco di Indiana Jones, co-protagonista è Phoebe Waller-Bridge, attrice britannica interprete dell’irriverente serie televisiva Fleabag. Nel fine settimana trascorso, un altro grosso pezzo di storia del cinema è arrivato sull’Isola, abile spadaccino mascherato. Antonio Banderas concentra i riflettori dello showbiz sulla Sicilia. L’attore, proprietario di sei ristoranti in Spagna, per la cena di sabato ha scelto la cucina dei fratelli Enzo e Nicola Bandi dell’Osteria il Moro a Trapani. Il ristorante nel cuore della città propone sapori tipici, in chiave gourmet. Banderas ha posato a fine cena per una foto con i due proprietari, in un gioviale abbraccio che fonde tradizione, passione e cinema.
Carlo Marchisio
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Luca Russo
La Sicilia è da sempre spunto d’ispirazione per pittori, artisti e registi. Pensare che questa risorsa sia costante tutt’oggi, soprattutto per produzioni di un certo calibro, gratifica chi si prende cura di questa terra e la ama nel profondo.