Cosa c’entra la Sicilia con la guerra in Ucraina?
La guerra in Ucraina trova radici meno lontane di quanto si possa pensare, per via della presenza siciliana in prima linea. Infatti, la Sicilia ospita sul suo territorio una base aerea della Nato a Singonella, nei pressi di Catania, il Muos a Niscemi e l’aeroporto militare a Birgi. Il posizionamento della Sicilia è quindi di notevole importanza geopolitica.
Cosa è successo dall’invasione della Russia in Ucraina
Mercoledì scorso, il 23 febbraio, dalla base Nato di Singonella, in linea d’aria molto vicina all’Est Europa, sono decollati i droni GlobalHawk, capaci di restare in volo per oltre 24 ore di seguito, con il compito di controllare le truppe russe stanziate nel Donbass, un’area dell’Ucraina orientale suddivisa in tre “regioni” (oblast’), quella di Donetsk, la città principale, quello di Luhansk e quello di Dnipropetrovsk.
Questi droni sono velivoli che si pilotano da remoto e sono dotati di un radar a scansione che permette di osservare il territorio anche al di sotto delle nuvole e attraverso le foreste. Un sensore a infrarossi, poi, misura le differenze di calore per scoprire la presenza di oggetti e persone che, grazie ad un sistema ultramoderno, ne approfondisce i dettagli. Inoltre, la loro estesa autonomia consente di coprire anche 100mila km quadrati.
Quali sono le altre basi in Sicilia d’interesse geopolitico
Un’altra base di interesse geopolitico che tira in causa la Sicilia è il Muos di Niscemi, in provincia di Caltanissetta, una grande stazione radar militare USA per le principali osservazioni satellitari e la guida a distanza dei droni. Il Muos è composto da cinque satelliti e da quattro stazioni a terra: la base di Niscemi è una di queste quattro. Le altre sono in Virginia negli USA, in Australia e nelle Hawaii. Sempre per questioni di vicinanza, in questo periodo è attivo quello di Niscemi per il controllo dei territori ucraini.
Ancora, di grande interesse è Birgi, più precisamente l’aeroporto militare a Marsala, che venne già in precedenza utilizzato durante la Guerra del Golfo.
Dunque, la posizione della Sicilia è davvero strategica, come dimostrato, sia per via aerea, sia per il posizionamento marittimo. Infatti, l’Italia è una delle forze europee più interessate dal movimento di flotte che coinvolge sia il Cremlino sia i comandi dell’Alleanza Atlantica. Nell’ultima settimana di gennaio, anche la Nato ha avviato imponenti esercitazioni nel Mediterraneo.
Un ulteriore tassello, che contribuisce a rendere la Sicilia di grande importanza strategica, è offerto dai collegamenti internet, tecnologici e addirittura elettrici tra il territorio africano e quello europeo che riguardano l’Isola e la portano dunque ad avere una rilevanza ancora maggiore, soprattutto in un momento geopolitico delicato come quello che stiamo vivendo.
di Giulia Nari
Foto in apertura da: La Voce di New York