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Magna Sicilia | Presidio Slow Tourism

favignana isole egadi

Favignana, viola di mare

Ci sono luoghi che irradiano gioia al primo sguardo. Sono lì per farsi ammirare, ma soprattutto scoprire. Vogliono essere conosciuti senza fretta, con la calma che solo un grande spirito di osservazione è in grado di attuare. Vogliono essere osservati bene, dritti negli occhi, in ogni angolo di strada, tra le pieghe delle tende al vento, tra le curve dei pensieri che si rilassano.

Non chiedono, perché sono loro a dare tanto.

Riescono a stupire con poco e sanno che spesso è la poesia inconsapevole a lasciare il segno più profondo, sottopelle. La poesia non esibita, senza tempo, che profuma di pane a tutte le ore e colora finestre, porte, colazioni, sorrisi ritrovati.

Favignana, una farfalla sul mare, definita così dal pittore Salvatore Fiume per via della sua forma caratteristica. Fa parte della riserva naturale delle isole Egadi, di cui è la maggiore. Il suo nome attuale deriva dal Favonio, un vento caldo di ponente che ne determina il clima molto mite.

Rilevata su una carta nautica, Favignana sembra quasi uno scoglio. Per carità anche un piccolo scoglio ha la sua caratteristica, la sua simpatia, la sua personalità. Sono questi aspetti particolari che il visitatore deve individuare, se vuole veramente conoscere l’incanto di quest’isola. Forse la simpatia di questo “scogghiu ‘nfatatu” (scoglio incantato) per molti è ancora tutta da scoprire, poiché essa si può definire soltanto nel rapporto che ciascuno riesce a stabilire con l’ambiente che lo circonda. È il nostro modo di collocarci in un qualsivoglia rapporto di esistenza che realizza dentro di noi i valori che riteniamo ricogliere al di fuori di noi stessi.

Per un isolano lo scoglio ha un suo particolare significato di vita: gli rimane dentro come fosse un faro nella notte. La sua luce è un costante richiamo e diventa, per chi lì ha le sue radici, un punto di riferimento e di attrazione. Specie quando, mortificato e stressato da una diuturna esistenza cittadina, cerca nei suoi ricordi giovanili l’immagine di un ambiente che sa ancora di dimensione umana. In tale dimensione la serenità oggettiva che l’insularità determina nell’ambiente, conferisce alla vita una emotività e una specificità esistenziale quasi intimamente legate allo scoglio.

Per chi, invece, arriva nell’isola per la prima volta tutte queste emozioni rimangono chiuse in uno scrigno la cui chiave risiede nella disponibilità che il visitatore dimostra di avere nello scoprire, prima, e nel conquistare, poi, i tesori in esso nascosti.

Parla il silenzio, melodia del cielo, e lo sguardo spazia su orizzonti infiniti. Cerco una brezza di vento leggero che mi sfiori appena, in uno specchio di mare. Cerco attimi spaziosi e luoghi significanti. Cerco pietre, terra arsa, profumo di gelsomino e notti di plenilunio. Cerco coloro che forse ho smarrito, in queste onde, tra le corde di sfumature viola.

 

Favignana - © @moon_diaries

Favignana – © @moon_diaries

 

di Giacomo Gandola

[1] Viola di mare: film del 2009 diretto da Donatella Maiorca, basato sul romanzo “Minchia di re” di Giacomo Pilati. Il titolo fa riferimento alla donzella di mare (o viola di mare), un pesce ermafrodito, che nasce femmina e crescendo diventa maschio. Quando passa alla fase maschile, in molte parti della Sicilia viene chiamato pisci re o appunto minchia di re.

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