Una passeggiata alla scoperta dell’architetto Ernesto Basile
La Sicilia è genitrice di grandiosi personaggi che hanno lasciato un’impronta importante nella nostra cultura. Uno di questi è il figlio d’arte l’architetto Ernesto Basile. Architetto importante di punta del Liberty, viene ricordato a Palermo con una passeggiata straordinaria alla scoperta dell’universo dell’architetto.
Chi era l’architetto Ernesto Basile?
Figlio d’arte, è l’artefice di progetti meravigliosi come Villa Florio all’Olivuzza, Palazzo Utveggio e il famosa Camera dei Deputati a Montecitorio. Ernesto Basile nacque a Palermo il 31 gennaio del 1857 e divenne un architetto del modernismo internazione e del Liberty.
Seguì la Regia Scuola di Applicazione per Ingegneri e Architetti di Palermo nel 1878 e imparò il mestiere affiancando il padre architetto per commissioni importanti. Nel 1890 prese la cattedra universitaria del padre e dopo la sua morte avvenuta nel 1891, concluse l’opera più importante della Palermo Ottocentesca, ovvero il Teatro Massimo. In quel momento nacque la sua collaborazione con il pittore Ettore De Maria Bergier e con Vittorio Ducrot, diventando così i protagonisti indiscussi della Liberty palermitana.
Lavorò nella sua città natale per tutta la vita dando vita a edifici pubblici e ville, portando avanti allo stesso tempo commissioni in diverse località della Sicilia e dell’Italia meridionale. I suoi rapporti con Roma li mantenne con diversi cantieri di dimore signorili e dell’ala nuova del Montecitorio e con il Transatlantico, un corridoio lussuoso dove si riuniscono i deputato nell’attesa delle sedute e che prene il nome dall’arredamento con le navi.
La sua carriera non si fermò alla mera architettura, ma arrivò a essere conosciuto in tutta Europa a seguito di progetti di Design all’avanguardia dedicati all’arredamento.
Morì a Palermo nel 1932 dove venne sepolto nel Cimitero di famiglia.
La passeggiata tra le architetture di Basile
Per la commemorazione dei 90 anni dalla sua morte, Le Vie dei Tesori e l’Università di Palermo idearono una passeggiata alla scoperta dell’universo dell’architetto. L’Università volle seminare la conoscenza della sua opera per le strade della città che grazie al professore Ettore Sessa, uno dei massimi esperti di Basile e del Liberty, intervenne in questa iniziativa per aggiungere al pubblico una guida che andasse oltre alle informazioni solo restanti della sua vita, ma capirne appieno la sua ideologia. L’iniziativa, aggiunta all’apertura al pubblico della collezione Basile-Ducrot, diede il via alla riscoperta dell’arte e della dedizione al Liberty che passò da padre in figlio nella famiglia Basile.
L’esperienza sarà un’immersione di arabeschi, vetri, legni instarsiati e arredi prezioni sotto cui vivevano la mano di un architetto straordinario e geniale. Il professore Ettore Sessa costruì un percorso tra le principali opere dell’architeto partendo dal Teatro Massimo verso la facciata Liberty di Palazzo Francavilla per proseguire verso via Dante e toccadno il Villino Ida che Basile costruì per la moglie e che successivamente divenne la sua casa-museo.
L’architetto Ernesto Basile, tra tradizione e modernismo
L’architetto osservò il dibattito dell’evoluzione artistica della sua epoca in Europa, si nutrì della voglia di rinnovare ciò che avevano costruito in precedenza.
Inizia la sua carriera con il botto grazie all’evento più importante della città: l’Esposizione nazionale del 1891-1892. Concepì una composizione grandiosa, su un tema significativo per la quale la Sicilia per la prima volta, ricongiunta all’Italia doveva farsi vedere agli italiani.
L’esposizione non fu una sola occazione per mostrare i progressi e la tecnica, ma fu fulcro di un’importante show dell’arte e dei costumi dell’epoca. L’architetto Ernesto Basile inizia così a sperimentare la sua architettura in stile arabo normanno, portando così un senso di fiducia nell’ambito del progresso.
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Scritto da: Giulia Nari
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