Turismo enogastronomico nella Sicilia Orientale: viaggio attraverso i sapori siciliani
La Sicilia e l’Italia intera sono ogni anno mete ambite dai turisti per storia e cultura. L’isola del Bel Paese, in particolare, ha da offrire ai suoi visitatori anche un vasto patrimonio culinario ricco di eccellenze. Tra vini e sapori unici, ti proponiamo in questo articolo un esempio di itinerario enogastronomico alla scoperta dei prodotti e piatti tipici della Sicilia orientale. Partiamo!
Catania: prodotti locali, vini e tradizioni
Per chi visita la Sicilia Orientale, Catania è la città perfetta da cui iniziare il viaggio alla scoperta della cucina tipica dell’isola. Tra arte e storia, tappa obbligata nel centro storico è Piazza Bellini. Cuore della movida catanese, un modo per passare una calda serata estiva è godersi una brioche con gelato al Comis Ice Caffè, noto anche per la sua specialità: la granita al caffè.
Da non perdere poi assolutamente è il protagonista dello street food catanese: l’arancino (con la o), impanato e fritto, a forma di cono per ricordare il vicino monte Etna. Ma noi consigliamo anche di provare il menù di Scirocco Sicilian Fish Lab. Nel cuore dell’a pischiria, puoi assaggiare del buon pesce fresco circondato da atmosfere arabeggianti e mediterranee. Come il pesce spada, fritto al momento e servito nei tradizionali cartocci di carta paglia.
Regina della cucina siciliana è un primo piatto della tradizione culinaria catanese: pasta alla norma. Così chiamata in onore dell’opera di Bellini, è una pietanza dal gusto forte, con pomodoro fresco, basilico, ricotta salata e melanzane fritte. Tipici della Sicilia orientale, invece, sono gli spaghetti alla carrettiera. La storia delle origini della pasta a carrittera è legata agli spostamenti che i carrettieri facevano da nord a sud dell’isola per trasportare le merci. Durante il viaggio, consumavano prodotti che si conservano più a lungo come l’olio e l’aglio che, insieme al pomodoro, sono gli ingredienti di questo piatto. Ad accompagnare queste pietanze tipiche siciliane sicuramente ci sta molto bene un ottimo vino delle cantine dell’Etna!
Passando alla tradizione dolciaria catanese, questa è legata al culto di Sant’Agata, patrona della città. In occasione della festa che si celebra tra il 3 e il 5 febbraio si preparano le minnuzze di Sant’Agata. Le mini cassate ricordano per la forma i seni che durante il martirio sono stati strappati alla santa. L’usanza vuole, infatti, che siano mangiati per numeri pari, proprio a ricordarli.
Legato a un altro episodio della vita della Santa è un prodotto dolciario di Catania forse meno noto: le olivette. Secondo la leggenda, mentre veniva condotta a giudizio, il suolo toccato dal piede della martire ha iniziato a far crescere un ulivo. Le aliveddi ri sant’Àjita sono questi dolcetti a forma di olive fatti con pasta di mandorle aromatizzata, tipici dei primi giorni di febbraio. Tappa obbligata per assaggiare queste leccornie è la pasticceria di Nonna Vincenza, presso cui gustare anche il noto cannolo siciliano artigianale.
Concluso il tour enogastronomico di Catania, consigliamo di percorrere uno degli itinerari vinicoli più affascinanti della Sicilia Orientale: la strada del vino dell’Etna. Nei 20 comuni della provincia catanese coinvolti nel turismo del vino sono presenti aziende vinicole. Tra visite in cantina e degustazione di vini come l’Etna doc, è possibile assaporare altri prodotti locali fra cui il pistacchio di Bronte. Tra le eccellenze enogastronomiche figlie del noto vulcano, è uno degli ingredienti principali di piatti tipici dolci e salati della tradizione sicula.
Siracusa: arte, piatti tipici e street food
Ma andiamo avanti con il nostro tour! Se desideri vivere un’esperienza enogastronomica nella Sicilia orientale all’insegna di arte e cultura, Siracusa è la meta perfetta. Città nella Magna Grecia, è famosa per il teatro greco e per i siti archeologici. Per pregustare i sapori della terra sicula basta passeggiare per il mercato dell’Isola di Ortigia, cuore dell’antica polis.
Sebbene Siracusa vanti un passato di ricchezze e potenza, alla base della cucina siracusana ci sono piatti poveri, come la ghiotta e la stimpirata. Un condimento a base di carote, patate e olive ripassate in olio e aglio è usato per accompagnare portate di carne e pesce. Soprattutto, con il coniglio in agrodolce (o alla stimpirata), altro piatto tipico siracusano.
Rappresentante della tradizione gastronomica siracusana è indubbiamente la pasta fritta. Di origini antiche e dai pochi ingredienti, è facilmente trovabile nei locali di cucina tipica. A base di pasta lunga, acciughe, olio e pangrattato tostato, è sicuramente un piatto da accompagnare con un calice di vino Nero d’Avola, tipico della provincia.
Si ispira alla cucina povera anche uno dei piatti di pesce più famosi: la matalotta. Il nome di origine francese significa pesce stufato nel vino. Questa pietanza dai sapori genuini altro non è che una zuppa di pesce insaporita da pomodori e capperi.
Ma Siracusa è nota anche per lo street food. Oltre all’arancino, tipiche della cucina di strada sono le scacce, piccole focacce al forno ripiene di melanzane, pomodoro e salsiccia. Da assaggiare al Siculish passeggiando per le strade dell’Isola di Ortigia sono anche le cucche. Le strisce di pasta farcite di formaggio e salsiccia sono ideali da mangiare durante una vacanza nella città siciliana insieme ai pastizzetti, fagottini ripieni di ragù di carne d’agnello e riso.
Allontanandosi dalla città del tiranno Dioniso, è facile imbattersi nelle specialità enogastronomiche della sua provincia. Per esempio, sapevi che a meno di un’ora da Siracusa c’è il paese delle arance? La località di Lentini infatti è circondata da agrumeti dove cresce l’Arancia Rossa IGP. Il centro abitato alle pendici del Monti Iblei annovera tra i suoi prodotti tipici anche il pane oggi Presidio Slow Food.
Spostandoci nell’entroterra siracusano, è possibile assaggiare il miele ibleo di Sortino presso l’azienda agricola Il Fusco. Il nettare degli dèi è utilizzato nelle preparazioni di dolci come i sanfuricchi (caramelle al miele), i piretti (biscotti al miele con dentro una mandorla) e gli sfinci (pasta lievitata fritta condita col miele) legati alla festa di San Giuseppe. Se vuoi gustare questi e altri prodotti, non perderti a ottobre la Sagra del Miele, un evento con musica e degustazioni nel centro della città. Altrimenti puoi assaggiare queste leccornie in totale relax a conclusione di un buon pranzo, accompagnati dal moscato di Noto, oggi riconosciuto vino D.O.C.
A pochi chilometri dalla città del moscato c’è uno dei borghi più belli della provincia di Siracusa: Marzamemi. Città di mare famosa per le tonnare, i piatti tipici nascono dalla fusione della cultura greca con quella araba. Tra le eccellenze gastronomiche sicuramente spiccano pietanze a base di pesce, in particolare di tonno, e il pomodoro ciliegino IGP della vicina Pachino.
Ragusa: sapori unici nel sud dell’isola
Ultima tappa del tour enogastronomico alla scoperta dei sapori e piatti tipici della Sicilia orientale è Ragusa Ibla. Conosciuta come “l’isola nell’isola”, la città sicula è sede di un patrimonio storico, artistico e culturale vastissimo. Emblema del barocco siciliano ricco e sfarzoso, la cucina ragusana vanta un patrimonio culinario a base di ricette povere.
Tra queste da assaggiare sicuramente è il macco di fave, minestra a base di legumi ottimo per scaldare le fredde giornate invernali. Magari accompagnato da un pezzo di formaggio ragusano. Tra i secondi piatti, invece, trionfa la carne d’agnello ma anche il coniglio alla pattuisa (alla cacciatora) e la trippa alla ragusana.
Da inserire nella lista delle cose da mangiare a Ragusa ci sono anche i cucciddateddi. Uno tira l’altro, sono dei biscotti ripieni di fichi secchi, mandorle, uva passa, cannella, pinoli e cacao amaro. Se accompagnati da un buon passito di Pantelleria, ad esempio, sono una buona conclusione di pasto.
Passeggiando per le vie di Ragusa, tante sono le drogherie dove poter acquistare queste delizie. Tra queste, tappa obbligatoria è la Delicatessen in Drogheria, fusione di una tradizionale bottega di generi alimentari e un ristorante stile anni ‘70.
Ma la provincia ragusana annovera anche la cosiddetta città dei merletti: Modica. Sicuramente, parlare del borgo tardo barocco senza nominare il cioccolato di derivazione azteca è impossibile. Ma qui sono tante le prelibatezze da gustare come la pasta fresca fatta rigorosamente a mano e un secondo piatto a base di salsiccia e sinapu (senape selvatica). Ti suggeriamo di assaggiare questa specialità da La Merceria, dove accompagnare i panini fatti con prodotti tipici a drink e distillati del territorio.
Paese che vai usanza che trovi. Sicuramente la Sicilia rappresenta in toto questo detto. A distanza di pochi chilometri l’una dall’altra, ogni città della parte orientale dell’isola offre piatti tipici e prodotti emblema del turismo enogastronomico che contraddistingue questa terra.
di Annapasqua Logrieco