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Alla scoperta dei monti siciliani: le Dolomiti di Sicilia

Solitamente chi sceglie di trascorrere le vacanze in Sicilia giunge fin qui per il mare e le meravigliose spiagge. Ma l’Isola non offre solo questo. Le catene montuose dei Peloritani, Iblei, Sicani, Madonie e Nebrodi sono piccoli paradisi terrestri in cui regnano le vette più alte di Sicilia. Alcune tra queste, negli anni, si sono aggiudicate il soprannome di Dolomiti di Sicilia, data la somiglianza ai noti rilievi dell’Italia nord orientale.

Le rocche dei rapaci

Il viaggio attraverso le Dolomiti di Sicilia comincia dal Parco Naturale dei Nebrodi. Facente parte dell’Appennino Siculo, la catena montuosa è delimitata a sud dall’Etna e ad ovest dalle Madonie. Caratterizzato da una dissimmetria tra i vari versanti, l’ambiente si presenta abbastanza umido e favorevole allo sviluppo di una flora e fauna rigogliosa

É proprio qui che si erge uno dei monti più importanti della Sicilia, nonché le Rocche del Castro. Alto 1.315 metri, e con notevoli pareti rocciose che ne attestano le sembianze dolomitiche, presenta numerosi percorsi da trekking e diversi rifugi lungo il cammino, come il rinomato Rifugio del Sole. Inoltre, questo territorio è la casa del Grifone di Sicilia e dell’Aquila Reale

Proprio su quest’ultima si narra la leggenda che l’eremita San Nicola Politi, vivendo lontano dalla civiltà, instaurò un forte legame con una coppia di aquile che ancora sorvola questa zona del parco. A parlare di questo racconto sono molti dei dipinti rinvenuti ad Alcara Li Fusi. Tutt’oggi gli abitanti del borgo mantengono un rapporto di affetto con questi rapaci, divenuti simbolo dei Nebrodi.  

Alcara Li Fusi, il borgo ai piedi del monte

A circa 8 chilometri di auto dalle Rocche del Castro troviamo Alcara Li Fusi, incastonato proprio sotto una parete rocciosa dei Nebrodi. Il borgo è famoso per il rito pagano più antico d’Italia: il Muzzuni

Il Muzzuni non è altro che un vaso di terracotta rivestito di drappi ricamati a mano e gioielli, con all’interno delle spighe portate in onore della Dea Cerere. La festa, dalle sfumature sacro e profane, si tiene il 24 giugno nel giorno di San Giovanni Battista. Durante il rito, gli abitanti del luogo passano per le vie del paese con i propri Muzzuni, offrendo del cibo ai passanti.

Rocca Busambra e il Bosco di Ficuzza tra storia e natura

Il viaggio continua nella parte centro settentrionale dell’Isola, proprio nel Parco delle Madonie. Molto simile alla catena dei Nebrodi, l’area vanta alcune delle vette più alte della Sicilia: Pizzo Carbonara (1.979 mt), Pizzo Antenna Grande (1.977 mt) e Monte San Salvatore (1.912 mt).

Il vasto territorio è popolato da cinghiali, daini, volpi rosse, ricci europei, lepri italiche e rapaci. Anche qui non mancano le Dolomiti di Sicilia, come Rocca Busambra nella Riserva del Bosco di Ficuzza. La sua cresta lunga quasi 15 chilometri, formata da diversi rilievi, si solleva sulle verdi colline del bosco sottostante. È possibile ammirare le frastagliate pareti verticali seguendo i sentieri bianchi che portano sino al Rifugio Alpe Cucco, un altopiano proprio sotto la Rocca.

Non solo natura, ma anche storia. A pochi chilometri dalla riserva troviamo il paesino di Ficuzza e la Real Casina di Caccia di Ferdinando IV di Borbone. Il Re passava il tempo libero in questa lussuosa dimora, dedicandosi alla caccia e alla pesca da lago. Anche qui sono molti i sentieri da poter seguire, tra cui quello che porta ai piccoli torrenti di montagna e al Pulpito del Re, sedile in pietra usato dal Re Ferdinando come punto base per caccia.

Come visitare le Dolomiti di Sicilia?

L’Appennino siculo offre scenari unici grazie alla sua biodiversità. È senz’altro possibile visitare questi luoghi tramite tour guidati. L’associazione Sikania Trek offre escursioni come il Sentiero del Re Ferdinando o l’ascesa alla vetta della Rocca Busambra. Per maggiori info clicca qui.

Per chi invece non vuole perdersi il volteggiare dei Grifoni sulle Rocche del Castro, l’Associazione Progetto Futuro Migliore organizza un’escursione lungo il sentiero Bacco passando per l’Area dei Grifoni, attraverso le pareti dolomitiche e il torrente carsico Stella

 

 

Luca Russo

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