fbpx

ispica

+393427852384

info@magna-sicilia.com

Via G. La Pira 4, Ispica, RG

Seguici

  /  blog post   /  Piazza Armerina, una passeggiata tra la storia degli arabi e normanni e i mosaici greci

Magna Sicilia | Presidio Slow Tourism

villa romana del casale

Piazza Armerina, una passeggiata tra la storia degli arabi e normanni e i mosaici greci

Avete mai sentito parlare di Piazza Armerina? Si tratta di una nota località in provincia di Enna. La sua fama è soprattutto dovuta alla presenza della meravigliosa Villa Romana del Casale, un edificio di valore storico ed artistico, divenuto Patrimonio dell’Umanità Unesco dal 1997.

Questo paese sorge sui Monti Erei meridionali, con un impianto urbano medievale e un centro storico barocco/normanno. Un’altra denominazione con cui molte volte viene riconosciuta è la “città dei mosaici”. 

Per iniziare, un po’ di storia su Piazza Armerina

Le origini di questa cittadina sono molto antiche. Dai vari ritrovamenti presenti sul Monte Navone, poco lontano dall’abitato, si intuisce la presenza di un centro abitato già dall’età dell’Antica Grecia, presumibilmente una sub-colonia di Gela. 

Sulla storia di Piazza Armerina, dove attualmente è ubicata, si ha la certezza solo dell’origine normanna, grazie al riferimento sulla costruzione della città avvenuta per mano di Guglielmo II nel 1163. Per il periodo antecedente alla fondazione, vi sono diverse ipotesi e leggende su di un villaggio chiamato Plutia, di origine romana, ma non c’è nessuna fonte classica che ne riporti il nome. In alcune fonti musulmane, popolo che trovò dimora in Sicilia, c’è il nome arabo di questa città che loro pronunciavano Iblâtasa o Iblâtana, che fu ribattezzata dai normanni in Placia o Platsa. 

Cosa vedere se si è di passaggio a Piazza Armerina?

Un luogo molto particolare da vedere è la Villa delle Meraviglie, che custodisce un museo privato. La struttura risale al Settecento e accoglie la collezione della famiglia Cammarata. Nella parte più alta della città, invece, si erge la Cattedrale, un grande edificio che richiedette più di un secolo per completare la sua realizzazione. 

Continuando il tour, si può ammirare il Palazzo Trigona della Floresta, costruito sotto il regno del re Martino I. Invece, sul versante sud della città si trova il Castello Aragonese, risalente al XVI secolo. Inoltre, nello stesso periodo, la città si arricchì della chiesa di San Rocco, conosciuta come Fundrò. 

Se doveste trovarvi a Piazza Armerina nel mese di agosto, più precisamente nei giorni vicini a Ferragosto, in questo periodo è presente l’evento più importante dell’anno, ovvero il Palio dei Normanni, un antico appuntamento dove la città si prepara a rivivere un passato glorioso, ricco di eventi storici che oggi ne rappresentano una vera e propria attrazione turistica. 

Scopriamo la principale attrazione: i mosaici di Villa Romana del Casale

mosaici villa romana del casale

La principale attrazione è sicuramente la Villa Romana del Casale, tipico esempio di dimora di lusso romana del tardo-imperiale. In questo luogo si trovano splendidi pavimenti in mosaico, che si estendono per una superficie di circa 3500 metri quadrati, suddivisa in 60 stanze. Al loro interno, ogni mosaico è pensato per la destinazione della stanza che riempie. E grazie a questi reperti è possibile ricostruire la vita quotidiana dei romani, soprattutto delle classi più abbienti.

Ci sono dei mosaici molto famosi, come quello che ritrae alcune fanciulle in un’antica versione del bikini. Un dettaglio che ci mostra come già i greci e i romani facessero uso di questo tipo di costume da bagno, tenuta ideale in certe occasioni. 

Un altro esempio degno di nota è la Sala della Piccola Caccia, con le scene che sembrano palpitare la vita. Cavalli che sono rappresentati con un dinamismo incredibile, cani che sembrano realmente alla ricerca della selvaggina e cervi che cercano di scappare dai cacciatori. Esattamente come un libro illustrato di come si va a caccia, ma allo stesso tempo un racconto fiero dei rituali che la riguardavano.

Oltre a farci comprendere meglio gli usi e i costumi dell’epoca, i mosaici sono anche indice di una spiccata raffinatezza dell’arte nell’antica Roma. Questo, grazie soprattutto all’accuratezza con cui ci si dedicava ai dettagli della tridimensionalità delle figure, per mezzo dello studio delle ombre. Un’attenzione che fu, alla fine dell’Impero, dimenticata, come si vede dalle rappresentazioni schiacciate frontalmente delle figure, per poi essere recuperata dopo secoli. 

Cos’altro aggiungere, non resta che fare un tuffo tra queste meraviglie? 

 

 

Giulia Nari

You don't have permission to register