Gli itinerari subacquei in Sicilia: la storia sommersa nel Mediterraneo
Il Mediterraneo è uno dei mari più iconici al mondo per la sua biodiversità, ma non solo. Esso ha avuto un ruolo fondamentale tra Europa e Medio Oriente. Fu luogo di guerre, spedizioni e scambi commerciali. Ed è ciò che oggi lo ha reso un museo sommerso, interamente da scoprire, testimone del passaggio di centinaia di civiltà nel corso della storia.
Il progetto e la tutela del patrimonio culturale sommerso
Il Mare Nostrum è uno scrigno colmo di reperti archeologici di incredibile importanza. Proprio per questo dal 25 al 28 novembre scorso si è tenuta a Paestum (SA) una conferenza volta alla presentazione del progetto europeo Mediterranean Underwater Cultural Heritage. Quest’ultimo mira a valorizzare i siti archeologici subacquei del Mediterraneo, realizzando un itinerario che unisca le coste dell’Italia Meridionale al Mediterraneo orientale.
All’interno della rete presentata da Ugo Picarelli, ideatore della Borsa, sono inserite Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Grecia, Israele, Egitto e Turchia. Per la Sicilia sono stati presentati alcuni dei patrimoni archeologici sommersi delle Isole Egadi, Pantelleria, Riserva del Plemmirio e Ustica.
Come cita Fabio Bruno, a guidare il progetto sono 4 comuni denominatori: la documentazione, la valorizzazione in situ, la conservazione, la fruizione remota e la sostenibilità ambientale. Il programma in atto ambisce alla destagionalizzazione delle coste mediterranee, con l’intento di incrementare il fatturato turistico di 20/30 milioni di euro l’anno. Sappiamo bene che nel nostro mare è possibile fare immersioni subacquee nove mesi all’anno. Questo, oltre a rendere fruibile la visita di reperti di notevole rilevanza, incrementerebbe il numero di turisti anche in bassa stagione.
La SopMare della Regione Siciliana e il progetto di un turismo sostenibile
In Sicilia l’idea di progettare dei percorsi archeologici sott’acqua nacque da Sebastiano Tusa, archeologo di fama mondiale che guidò la Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana fino al 2018.
ll 20 giugno dello scorso anno a Isola delle Femmine (PA) è stato presentato il S.UND.A.I. (Sustainable Underwater Archaeological Itineraries Project). Sviluppato con il LAS-Laboratorio di Archeologia Subacquea del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università degli Studi di Padova, il S.UND.A.I ha lo scopo di tutelare e rendere accessibili i siti subacquei ad impatto zero. Tutto ciò evitando la depredazione dei reperti e relitti presenti sui fondali del nostro mare
Le finalità del progetto sono quelle di realizzare un prototipo di itinerario culturale subacqueo sostenibile con materiali ecocompatibili. La sperimentazione avrà luogo sull’Isola delle Femmine, in un’area in cui sono stati rinvenuti reperti risalenti all’età dei romani e dei bizantini. Inoltre, l’intenzione della SopMare è quella di dar vita a una rete di spot archeologici subacquei lungo tutte le coste siciliane.
Dove fare immersioni in Sicilia? I 23 parchi archeologici subacquei
Al momento in Trinacria sono presenti 23 itinerari archeologici sottomarini riconosciuti dalla Convenzione Unesco sulla protezione del patrimonio culturale sommerso. A tal proposito condividiamo a questo link un video del giornale La Sicilia che racconta gli Itinerari Subacquei attraverso le immagini. Anche Mare Natura Sicilia riporta sulla propria piattaforma tutti i siti catalogati per difficoltà, profondità e tipologia. Li elenchiamo di seguito:
- Punta Falconiera (35 m/difficoltà: media) Ustica,
- Punta Gavazzi (20 m/difficoltà: facile) Ustica,
- Kalura (6 m/difficoltà: facile anche snorkeling) Cefalù,
- Mongerbino (30 m/difficoltà: media) Bagheria
- Capo Graziano (45 m/difficoltà: media e alta) Filicudi,
- Basiluzzo (18 m/difficoltà: facile anche snorkeling) Panarea,
- Relitto delle Colonne (27 m/difficoltà: media) Taormina,
- Isole dei Ciclopi (22 m/difficoltà: facile) Aci Castello,
- Relitto delle Anfore (45 m/difficoltà: alta) Noto,
- Relitto delle Colonne (8 m/difficoltà: facile anche snorkeling) Pachino,
- Relitto dei Marmi (9 m/difficoltà: facile anche snorkeling) Portopalo di Capo Passero,
- Cala Gadir (30 m/difficoltà: media) Pantelleria,
- Cala Tramontana (18 m/difficoltà: facile) Pantelleria,
- Punta Li Marsi (24 m/difficoltà: media) Pantelleria,
- Punta Tracino (38 m/difficoltà: media) Pantelleria,
- Punta Tre Pietre (28 m/difficoltà: media) Pantelleria,
- Capo Boeo (10 m/ difficoltà: facile anche snorkeling) Marsala,
- Relitto dei Cannoni (18 m/difficoltà: facile) Favignana,
- Cala Minnola (30 m/difficoltà: alta) Favignana,
- Relitto delle Anfore (18 m/difficoltà: facile) San Vito lo Capo,
- Relitto delle Macine (18 m/difficoltà: facile) San Vito lo Capo,
- Kent (54 m/difficoltà: alta) San Vito lo Capo,
- Faraglioni di Scopello (18 m/difficoltà: facile) Castellammare del Golfo.
Ognuno di questi siti è fornito di cartellini impermeabili che descrivono datazione, tipologia, provenienza e utilizzo del reperto o relitto di riferimento. Per alcuni itinerari sono state prodotte delle schede apposite da portare sott’acqua utili all’approfondimento in loco.
In altri casi sono state impiegate le nuove tecnologie per progettare dei visori subacquei da polso. Questi, raggiungendo i reperti, consentono di vedere sullo schermo la descrizione e le foto ricostruttive degli stessi. Tutto ciò arricchisce l’esperienza dei visitatori, immergendoli letteralmente in un nuovo mondo fatto di acqua e cultura.
Quello del sub rimane pur sempre uno sport estremo e per questo riservato a un genere di turismo molto di nicchia. Difatti, solo chi è in possesso di un brevetto da sub può visitare gli itinerari sommersi ed esclusivamente accompagnato dalla guida esperta di un Diving Center.
Per chi vuole affacciarsi a questa nuova realtà turistica non resta che iscriversi agli appositi corsi per conseguire un brevetto PADI. Tra i migliori in Sicilia citiamo il Capo Murro Diving Center a Siracusa, proprio nella Riserva del Plemmirio e il Centro Sub Under Hundred di Marina e Roberto a San Vito lo Capo. Ma anche il Blunauta Diving, a Capo Milazzo. Con dedizione, professionalità e plurima esperienza accompagnano neofiti ed esperti verso la propria passione per il mare.
Gli itinerari per chi “vede con le mani”
Con i percorsi proposti dalla Regione Siciliana cominciamo a parlare di turismo accessibile. Nell’Area Marina Protetta dei Ciclopi ad Acitrezza è stato realizzato un itinerario subacqueo per non vedenti. Posto a 18 metri di profondità consente a chi “vede con le mani” di scendere tramite una cima guida e toccare repliche di anfore in resina o ancore di diverse epoche. È possibile approfondire i reperti tramite cartellini descrittivi in lingua Braille.
Tutto ciò rappresenta un’iniziativa dalla notevole valenza sociale, che consente a chi purtroppo non può vedere, di poter vivere il mare attraverso un’esperienza multisensoriale.
Luca Russo