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La chiesa di San Nicolò l’Arena: tra maestosità e infiniti progetti

La maestosa chiesa di San Nicolò l’Arena, che sorge a Catania, si ispira ai modelli architettonici romani. La prima costruzione del tempio rinascimentale eretto dai benedettini risale al 1578, ma venne distrutta dalle colate laviche e dal terremoto che si abbatterono sulla città di Catania.

Nel 1730, il tempio venne rimpiazzato dal disegno della chiesa che vide un intercalare di diversi progettisti che misero mano per far fronte ai problemi costruttivi della maestosità dell’edificio. Gli architetti più celebri furono Francesco Battaglia e Stefano Ittar, quest’ ultimo realizzò una magnifica cupola alta 62 metri. 

La chiesa oggi presenta una facciata rimasta incompiuta, come si vede dalle coppie di colonne lasciate a metà prive di trabeazione, in stile tardo barocco catenese. Le principali cause d’interruzione dei lavori furono legate a difficoltà tecniche e problemi economici.

Una delle più grandi chiese siciliane

San Nicolò l’Arena con le sue tre navate e i suoi 105 metri di lunghezza, è una delle più grandi chiese siciliane. Ma ciò che affascina di più di questo meraviglioso edificio, è la chiara luce soffusa che penetra dagli alti finestroni e il ritmo con cui sono state realizzate le partizioni architettoniche.

Infatti, nelle navate laterali si sviluppano le cappelle semicircolari precedute da eleganti balaustre che ospitano tele di pittori importanti, come quella del romano Tofanelli nella cappella di S. Giovanni Battista. 

All’estremità del braccio orizzontale della chiesa sono presenti altre due cappelle: una dedicata a San Nicolò di Bari e, a sinistra, quella di San Benedetto. Al centro dell’area presbiteriale spicca l’altare maggiore con tutta la sua grandiosità realizzato da materiali preziosi. Tutto intorno si notano gli stalli del coro ligneo scolpiti.

All’interno della sagrestia si trova il sacrario dedicato ai caduti della Prima Guerra Mondiale.

La chiesa delle meraviglie

In passato la struttura fu sede del celebre organo di Donato del Piano, dotato di circa tremila canne, che negli anni fu meta indiscussa di diversi artisti. Fra loro, Wolfgang Goethe la visitò nel 1787 che rimase sorpreso dall’imponenza dello strumento e dalla sua soave melodia. Purtroppo, questo capolavoro non esiste più perché tutte le sue parti sono state saccheggiate negli anni. 

Altrettanto degna di ammirazione è la grande meridiana tracciata sul pavimento lunga circa 40 metri, realizzata nel 1841 dagli astronomi Wofrang Sartorius e dal professore Cristiano Peters di Flensburgo. Studiarono lo spettro solare che attraversa la meridiana con precisione millimetrica. Sui fianchi delle lastre di marmo spiccano le figure delle Zodiaco, dipinte dal pittore neoclassico Bertel Thorvaldsen.

Questa Chiesa è un capolavoro che toglie il fiato, un’autentica meraviglia dell’architettura siciliana.
Per visitarla, qui tutte le info.

 

 

Giulia Nari

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