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Palazzo dei Normanni: la residenza più antica d’Europa

Il Palazzo è il cuore dell’itinerario arabo-normanno in Sicilia e rappresenta la testimonianza della ricchezza, del potere politico e delle varie influenze culturali.

Il Palazzo dei Normanni a Palermo è la più antica residenza reale europea. Fu dimora del Regno di Sicilia, in seguito, sede imperiale di Federico II e Corrado IV e dello storico Parlamento Siciliano. La sua storia fatta di mescolanze e continue stratificazioni, riflette il cosmopolitismo normanno, corredato da molte arti e diversità, che ancora oggi è possibile ammirare nella Cappella Palatina, dove elementi bizantini, latini islamici convivono assieme. 

La storia del Palazzo

Il Palazzo, noto anche con il nome di Palazzo Reale, oggi è una delle mete più visitate della Sicilia. La sua storia è lunga e aggrovigliata. Nelle fondazioni dell’attuale edificio emergono stratificazioni dei primi insediamenti fortificati, risalenti all’VIII e V secolo a.C. di origine punica. 

Sono presenti tracce di greci e romani che nel 254 a.C., conquistarono la roccaforte. L’edificio raggiunge il rango di palazzo con la conquista della fortificazione da parte degli Arabi, che imposero il loro dominio per circa tre secoli, occupando così la Sicilia e trasformando Palermo nella loro capitale. 

Furono gli arabi ad edificare il Qasr (dimora degli emiri) con la reputazione di essere la prima costruzione con funzioni di residenza reale. 

Successivamente, nel 1132, ci fu la conquista normanna sotto direzione di Ruggero II di Sicilia, che fece costruire quella che oggi porta il nome di Sala Ruggero, la Cappella Palatina e la Torre Joharia. Durante il regno di Guglielmo I e Guglielmo II, l’edificio subì diverse aggiunte e modifiche. In questi ambienti che si sviluppò la più importante cultura europea dell’epoca. Gli imperatori radunavano in questo luogo i più grandi scienziati e artisti del tempo. 

Il Palazzo dei Normanni sotto il regno di Federico II

Il periodo di splendore continuò con il regno di Federico I di Svevia. Sotto la sua guida, la corte rivestì un ruolo culturale di primo piano in Italia e in Europa. Le attività governative, amministrative e di cancelleria, furono mantenute nel palazzo, mentre quelle letterarie furono distaccate nel Palazzo della Favara, che diventò la sede della scuola poetica siciliana. 

Dopo diversi secoli di abbandono e decadenza, durante i moti dei vespri Siciliani culminati nel 1282, il Palazzo dei Normanni divenne nel 1555 la residenza dei vicerè spagnoli. Fu così che le strutture militari vennero demolite per far posto a cortili interni porticati. Nel 1616 fu rinnovata la facciata in stile rinascimentale. Durante il periodo spagnolo, furono tante le aggiunte e le modifiche architettoniche del palazzo che si susseguirono. 

Dal ‘700 ad oggi

Nel Settecento, sotto il dominio borbonico, ci furono diverse ristrutturazioni e miglioramenti. Soprattutto di tutti gli appartamenti reali e delle strutture interne del complesso, mentre nell’Ottocento furono restaurati gli esterni in stile arabo-normanno, con risultati visibili ancora oggi. 

Dopo l’Unità d’Italia, il Palazzo reale divenne sede di diverse accademie e nel 1921, la proprietà fu acquistata dal governo. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale iniziarono i primi saggi archeologici per comprendere le varie stratificazioni storiche dell’edificio. Nel 1947, il Palazzo divenne sede dell’Assemblea regionale siciliana e fu denominato Palazzo dei Normanni. 

La fortezza divenne uno dei siti dell’Unesco nel 2015 ed entrò a far parte del patrimonio dell’umanità. Ad oggi i servizi turistici sono curati dalla Fondazione Federico II. Oggi è sede dell’Assemblea Regionale Siciliana.

La Cappella Palatina 

Tesoro di rara bellezza del Palazzo è sicuramente la Cappella Palatina, che fu fatta erigere da Ruggero II dopo la sua incoronazione. Architettonicamente, la Cappella palatina rappresenta l’incontro tra le culture e religioni diverse, che suggeriscono nella complessa storia di Palermo. La sua costruzione fu infatti coinvolta da maestranze bizantine, islamiche e latine. 

La Chiesa fu dedicata a San Pietro Apostolo e presenta una pianta nella quale è visibile l’armonica convivenza degli elementi latini e bizantini. Ricca di mosaici, tra i più importanti della Sicilia, il più antico che si può ammirare si trova nel presbitero e rappresenta scene del Nuovo Testamento, tra le quali spicca il battesimo di Cristo, opera di grande raffinatezza stilistica. 

Appartamenti Reali

Gli appartamenti reali del Palazzo dei Normanni sono costruiti da 11 sale diverse, tra cui spiccano la Sala Pompeiana, la Sala dei Vicerè, la Sala Cinese e la Sala di Ercole. 

La Sala Pompeiana è parte della cosiddetta Galleria Pompeiana voluta da Leopoldo di Borbone. Venne decorata da Giuseppe Patania secondo lo stile neoclassico con rappresentazioni mitologiche che si ispirano alla scoperta archeologica di Ercolano e Pompei. 

La moda presente tra il XVIII e XIX secolo nelle corti reali è visibile nella Sala Cinese. Sullo sfondo azzurro emergono i dipinti di uomini e donne che indossano abiti in stile cinese e hanno tratti del viso orientaleggianti. 

Il nome della Sala dei Vicerè deriva dai 21 ritratti affissi alle sue pareti che raffigurano i vicerè, presidenti e luogotenenti del regno Borbone di Sicilia. 

La Sala d’Ercole trae il suo nome dalla pittura al suo interno, completata nel XIX secolo da Velasquez, che raffigura il ciclo dedicato all’eroe mitologico greco. 

Cosa vedere al Palazzo dei Normanni

L’ingresso del Palazzo si trova in Piazza Parlamento e il percorso turistico comprende la visita della Cappella Palatina, tutte le sale degli Appartamenti e Giardini Reali. 

Per visitare l’edificio è possibile acquistare il biglietto online sul sito ufficiale della Fondazione Federico II, che permette anche di visitare la mostra in corso.

Il palazzo è aperto dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 16.30 e la domenica e i festivi dalle 8.30 alle 12.30.

 

Giulia Nari

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