Alla scoperta dell’Agorà: a cosa serviva, perché esisteva?
A Selinunte, nei pressi del Parco Archeologico, è appena stata scoperta l’Agorà più grande mai rinvenuta. Con i suoi 33.000 metri quadri, l’area si trova in un luogo strettamente correlato alle tradizioni greche.
In un precedente articolo abbiamo parlato della sua scoperta, oggi ci chiediamo: a cosa serviva un’agorà? Perché esisteva? Facciamo chiarezza rispondendo assieme a queste domande.
Cosa è l’Agorà?
Partiamo dal termine Agorà che in greco significa raccolgo, raduno. Termine con cui nell’antica Grecia si indicava la piazza principale della polis, ovvero la città greca.
Ancor prima di quelle dei greci, è nelle piazze minoiche cretesi che trovarono luogo le prime agorà. Una delle più antiche risale al VI sec. a.C. e sorgeva ad Argo nei pressi di una necropoli, poiché associata a riti e devozioni verso i defunti. Inoltre, nei pressi della piazza si trovavano anche centri di intrattenimento, giochi e teatro.
Con il susseguirsi del tempo, l’agorà divenne il centro della polis dal punto di vista economico e commerciale, in quanto sede del mercato, e dal punto di vista religioso, poiché accoglieva i luoghi di culto della città o della divinità protettrice. Inoltre, aveva una forte connotazione politica, dato che era il posto simbolo della democrazia, ed era anche sede delle assemblee dei cittadini, che lì si riunivano per discutere a proposito dei problemi della comunità, prendere decisioni sulle leggi e parlare di ogni interesse legato alla città.
Il primo passo verso l’urbanistica
L’agorà si può definire come prima vera e propria invenzione urbanistica, che non trova uguali in altre parti del mondo.
Le grandi modifiche a livello urbanistico iniziarono durante l’età di Pericle, politico e militare ateniese che partecipò alle guerre persiane e del Peloponneso. E intorno al V secolo a.C. si arrivò ad avere la definizione di tre tipologie principali dell’agorà: quella mercantile presso le città marinare, quella commerciale situata alle porte della città, e quella politico-religiosa nel centro della città.
Nello stesso periodo di cambiamento, l’agorà venne delimitata da portici e si appoggiava spesso a una via di transito principale.
La funzione dell’Agorà
La funzione principale dell’agorà era il mantenimento e la creazione di numerose relazioni interpersonali. Lì vi si prendevano numerose decisioni, da cui però venivano escluse le donne.
Nella polis tutti coloro che possedevano la qualifica di cittadino godevano degli stessi diritti e doveri, come il fatto di riunirsi in assemblee ed eleggere i magistrati, gli esecutori del volere collettivo. Le polis erano delle città stato in cui trovavano la loro indipendenza sotto qualsiasi punto di vista: politico, economico-commerciale ed educativo.
La nuova scoperta dell’agorà a Selinunte rimane un mistero del perché fosse stata realizzata così grande o del perché avesse una geometria trapezoidale così precisa. Un altro mistero rimane la presenza di strutture o tombe di epoca classica. Inoltre, è circondata da edifici residenziali e pubblici connessi da una parte di terra che si sviluppava verso Nord, che si sovrapponeva a un villaggio preesistente di sicelioti.
In questo snodo urbanistico tra le diverse aree della città, si concentravano le maggiori attività collettive della comunità. Gli archeologi delinearono la presenza di un recinto sacro per il culto degli antenati con un centro, un heroòn, tipico monumento commemorativo per un personaggio di rilievo per la società, e diversi resti di strutture di pietra e ossa di animali fanno pensare a strutture per altari sacrificali usati per sancire la partizione del terreno.
Giulia Nari