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Epifania in Sicilia: tra leggende e piatti della tradizione

L’Epifania in Sicilia, e non solo, è considerata una festività di transizione in quanto chiude le ricorrenze del mese di dicembre per preannunciare l’imminente Carnevale. 

Ma qual è la storia dell’Epifania? Introdotta in Italia nel 1928 da Mussolini, la festività consisteva nel dispensare forme di beneficenza a favore di bambini e famiglie meno abbienti. Inoltre aveva una forte connotazione politica in quanto legata a campagne populiste di rilancio dei fasci femminili e all’opera nazionale del dopolavoro. 

Caratteristica del nostro paese, in realtà la Befana vanta origini antichissime, ma nel folklore siciliano, la sua storia si tinge di curiosità e tradizioni culinarie che ora vi racconteremo.

Come è nata la leggenda della Befana e quali sono le tradizioni siciliane

L’Epifania in Sicilia e in tutta Italia è associata all’immagine della vecchietta che in sella ad una scopa vola di casa in casa per lasciare dolcetti ai bimbi bravi e carbone a chi è stato cattivo.

Ma perché la Befana si chiama così? Questo termine deriva da una corruzione lessicale del termine greco Epifania, strettamente legato alla tradizione cristiana. Questa, infatti, narra dei Tre Re Magi che, venuti a conoscenza della nascita di un re, dopo essere passati da Gerusalemme, sono giunti a Betlemme e hanno reso omaggio a Gesù Bambino con oro, incenso e mirra. 

Quindi, la tradizione folkloristica non ha nulla a che fare con quella religiosa. Ma in una terra magica come la Sicilia è facile che due mondi così lontani si uniscano. Qui si narra, infatti, che i pastori in viaggio verso la grotta di Gesù Bambino avessero invitato ad accompagnarli una vecchia signora che però si era rifiutata dicendo che ci sarebbe andata il giorno successivo. Così facendo però il giorno dopo non aveva trovato più nessuno, perdendo l’occasione di rendere omaggio al Bambinello.

Inoltre in Trinacria è molto radicata una leggenda cristiana del XII secolo che spiegherebbe l’origine dell’Epifania nella sua trasposizione popolare. Questa racconta che durante il loro viaggio verso Betlemme, i Re Magi avessero chiesto informazioni a una vecchietta che, però, si rifiutò di accompagnarli nonostante le richieste insistenti. 

Pentitasi, dopo aver preparato dei dolcetti da consumare durante il viaggio, partì alla loro ricerca senza successo. Lungo il cammino, quindi, si fermò di casa in casa donando un dolcetto ai bambini, nella speranza che uno di loro fosse il piccolo Gesù. Da allora per redimere la sua colpa, viaggia per tutto il mondo donando dolciumi ai bambini.

La Befana oggi in Sicilia è festeggiata secondo rituali folkloristici che si rifanno a questi racconti popolari. Ad esempio a Gratteri, in provincia di Palermo, l’usanza vuole che la vecchietta abitante di Grotta Grattara, scenda in paese a dorso di un asinello e avvolta in un lenzuolo bianco. Durante il viaggio, poi, si ferma di casa in casa a consegnare i turtigliuna, piccoli dolcetti tipici della zona a base di frutta secca.

Cosa si mangia per l’Epifania in Sicilia

Mangiare il giorno dell’Epifania in Sicilia vuol dire assaporare piatti tipici della tradizione sicula. Oltre ai noti dolcetti a base di mandorle e pistacchi da donare ai bambini buoni insieme a frutta candita, biscotti secchi e torrone di mandorle, è usanza donare anche il carbone dolce, fatto con zucchero, albume e colorante alimentare. 

Devi sapere che l’origine pagana dell’Epifania è molto forte in questa tradizione. Essa rimanda ai rituali del falò che si svolgevano in occasione del rinnovamento stagionale, che avveniva con il solstizio d’inverno (21 dicembre). Ma è la morale cristiana che poi ha associato il carbone alla punizione per il cattivo comportamento tenuto durante l’anno. 

Tipici sono anche i cucciddato o bucellato (sboconcellato), biscotti secchi a base di mandorle, arancia e cannella, cosparsi di confettini e zucchero a velo. Re dei dolci dell’Epifania siciliana è la Focaccia dolce della Befana. Simile ad un ciambellone, è un dolce semplice a base di arancia candita e uvetta. L’usanza vuole che durante la preparazione venga inserita nell’impasto una fava secca come porta fortuna per chi la troverà durante l’assaggio. Inoltre per essere porzionata, questa deve essere tagliata esattamente in 16 spicchi senza mai toccare il centro.

Il menù dell’Epifania in Sicilia, però, non è fatto solo di dolci. Primo piatto tipico è il risotto agli agrumi e gamberetti o il risotto al radicchio tardivo, mentre il secondo piatto per eccellenza è la pizza di carne. Utilizzando la carne macinata come base, questa viene ricoperta di salsa, pomodori “a scocca” e mozzarella. Cotta in forno, si lascia riposare prima di assaggiarla.

Insomma, un’altra occasione per assaporare piatti tipici e immergersi nella forte cultura locale.

 

di Annapasqua Logrieco

 

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