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sicilia terra scaramantica

Sicilia terra scaramantica

Sapevi che l’Italia è la terza in Europa, dopo Lettonia e Cecoslovacchia, in quanto a superstizione? Guai a passare sotto una scala, a non cambiare strada se un gatto nero attraversa o ad aprire l’ombrello sotto il tetto di casa. E cosa si fa nella bella Sicilia scaramantica per evitare problemi? Scopriamolo qui sotto.

Non me le tirare!

Il malocchio è, nella cultura popolare, la capacità di alcuni sguardi, consapevoli e non, di creare una sorta di energia negativa nei confronti di persone di cui magari si è invidiosi. Questa credenza trova le sue origini sulle coste orientali del Mediterraneo intorno al VIII secolo a.C. e attribuisce proprio allo sguardo un grande potere.

In Italia molti temono il malocchio e, chi ce l’ha, si attrezza di oggetti o si assicura di fare determinati gesti per cercare di non attirare a sé questa sfortuna.

Come si è potuto intuire in diverse situazioni, la Sicilia è una terra scaramantica: sono molti, infatti, i rituali che vengono seguiti per scacciare il malocchio.

Il corno

Uno degli strumenti più utilizzati per proteggere se stessi e la propria casa dalla sfortuna è il corno, considerato il più potente talismano contro il malocchio.  È, in effetti, considerato un simbolo di buon auspicio per la sua forma leggermente fallica (no, non è peperoncino), che rimanda a fertilità, abbondanza e prosperità. Si pensa che fosse già utilizzato dagli uomini del Neolitico, soliti ad appendere questo oggetto fuori dalle loro caverne.

Il sale

Un altro strumento, facilmente recuperabile, per scacciare il malocchio, è il sale. Contrariamente a quanto si pensi, infatti, il sale non porta sfortuna, è anzi in grado di allontanarla grazie alle sue proprietà chimiche che assorbono l’umidità e quindi, in qualche modo, anche le energie negative. Ecco allora che, al posto del cornetto rosso, si può appendere vicino all’ingresso di casa un bel sacchetto di sale, meglio se grosso.

Attenzione però a non rovesciarlo! Se dovesse cadervi durante la preparazione di un buon piatto in cucina, raccoglietelo e lanciatene un po’ all’indietro, verso la spalla sinistra.

Il rito dell’olio

C’è poi un rito, un po’ più complesso rispetto all’avere gli oggetti di cui sopra, che aiuterebbe sia a capire se si ha quest’aura negativa provocata da sguardi maligni, sia, eventualmente, a toglierla. Si tratta del rito dell’olio, praticabile solo da chi se l’è visto tramandare: uno strofinaccio poggiato sulla testa, un piatto con dell’acqua e delle gocce d’olio da far cadere all’interno potrebbero infatti rivelare se si è stati “pigghiati a r’occhio”. Se l’olio rimane compatto, nessun problema. Se invece le gocce si dividono occorrerà intervenire per allontanare la sfortuna. Come? Con del sale, da inserire nel piatto in quattro punti, come se si dovesse creare una croce, e con una serie di preghiere.

Insomma, che ci crediate o no, un bel corno rosso, un po’ di sale e di olio in casa o in borsa possono allontanare tutte le energie negative che potrebbero circondarvi in questo esatto momento… Nel dubbio, “tié!”

 

di Beatrice Saura

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