Panarea, senza pensieri, verso l’isola che c’è
Custodi di venti, di leggende e fonti inesauribili di bellezza, le Eolie rimangono una realtà in evoluzione costante. Dimore di una natura incontaminata e di un modo di vivere che fa della contemplazione dei luoghi il suo elemento cardine. La seguente rubrica non ha nessun scopo esplicativo in senso stretto; si pone l’obiettivo di far viaggiare coloro che leggeranno non solo nello spazio, ma principalmente nell’anima di questi luoghi sospesi, tra mare e cielo.
Esistono luoghi dove la presenza costante del mare, il suo eterno fluire, sembra cadenzare lo scorrere continuo di pensieri ed emozioni. La perla delle Isole Eolie è rimasta negli anni immutata.
Si cammina ancora a piedi nudi, si è illuminati dalle stelle e si resta disarmati davanti alla magnificenza di Dattilo, Lisca Bianca e Spinazzola. Le acque del mare restituiscono la bellezza dei fondali e un giro in barca riesce a sospendere il tempo e lo spazio. Animata, colorata, amata e protagonista di alcune delle storie che hanno contribuito a definire la sua aura di Isola esclusiva e misteriosa. Tutto questo è Panarea, elegante nelle Bougainville che adornano le porte delle sue abitazioni, di un celeste acceso, in continuum tra mare e cielo. Panarea la “divina”, la regina della movida delle Eolie o anche “l’isola del peccato” come la definì la nota giornalista e scrittrice Lina Sotis nel 1987 sul Corriere della Sera. Teatro di serate mondane, tra locali patinati e estati “da raccontare”, l’isola ha iniziato a definire la sua immagine soprattutto a partire dagli anni sessanta, dopo aver attirato l’attenzione del pubblico dinanzi a capolavori assoluti della cinematografia internazionale, come “L’avventura” di Michelangelo Antonioni, girato in parte proprio nella meravigliosa cornice eoliana.
Vi sorgono casette; fra le rocce e le piante, di quando in quando, appare il mare, con le sue superbe colorazioni, con le isole e gli scogli circostanti, strani e pittoreschi; talchè, ad ogni passo, si presentano scene interessanti, ora selvagge, ora deliziose: pare di essere in un incantevole paese primitivo…
Un fascino ancestrale, quello descritto dal viaggiatore del Touring Club Italiano nel 1919, che permane ancora oggi negli stretti vicoli e nelle notti rischiarate dalle stelle e dalla luna che esaltano quell’aria soffusa, dato che non esiste illuminazione pubblica.
Una costante, che abbiamo già potuto assaporare nelle precedenti fughe nel meraviglioso panorama eoliano. Ma anche questa volta, si vuole andare alla ricerca di quel qualcosa di nuovo.
Di quel dettaglio, quella voce, quel racconto che definiscono le peculiarità di questi luoghi, che trascendono la loro fisicità e defluiscono nella vita stessa. Nei ritmi lenti di Settembre, che si contrappongono alla perdizione e alla movida dei caldi mesi estivi.
Quanto è lontana dalle copertine dei giornali di gossip, dagli abiti sfavillanti e dal chiasso delle discoteche l’immagine di Panarea e della sua vita semplice fatta del silenzio della solitudine e dei “fondamenti della vita” di: Bellezza, armonia e semplicità.
di Giacomo Gandola
Il viaggio nelle Eolie, accompagnati da Giacomo Gandola, ci ha portato anche alla scoperta di altre isole, immergiti qui: Stromboli, Alicudi, Vulcano, Filicudi.
E se non vedi l’ora ti visitarle, prenota il tuo tour con Charter Eolie, cliccando qui.