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pomodoro ciliegino pachino

Pachino e dintorni: non solo pomodori

Pachino è una piccola cittadina di ventunomila abitanti, vicino Siracusa, proprio al centro di un’area che, dal punto di vista artistico e culturale, è considerata uno dei centri del Barocco siciliano. 

Il pomodoro che sembra una ciliegia 

Il nome “Pachino” deriva, neanche a dirlo, dal Greco “Pachys” e significa “abbondante” o “fertile”, infatti l’omonimo paese è conosciuto a livello internazionale proprio per la ricchezza di coltivazioni di pomodoro Ciliegino, chiamato non a caso “Ciliegino di Pachino”. 

Si tratta di un pomodorino molto piccolo, estremamente dolce e molto simile alle ciliegie, da cui dunque prende il suo nome. 

Questa varietà si riconosce tra tutte le altre non solo per l’aspetto che ricorda i grappoli delle ciliegie, ma soprattutto per il suo gusto: il pachino è talmente saporito da poterlo mangiare senza condimento!

I Ciliegini, infatti, proprio per le peculiarità che li contraddistinguono e lo stretto legame con le caratteristiche del territorio di provenienza hanno ottenuto il riconoscimento del marchio di qualità IGP (Indicazione Geografica Protetta). 

Oggi, dunque, l’autentico pomodoro di Pachino è tutelato da un apposito marchio distintivo che si basa su un preciso disciplinare istitutivo. 

Vini e Cotone

Pachino è senz’ombra di dubbio basata su un tipo di economia agricola, che va ben oltre la produzione dei pomodorini. L’area nei dintorni della cittadina, è ricca di cotone e soprattutto di piante di vite. Proprio quest’ultima è stata, ed è tuttora, una grande risorsa per l’esportazione di mosto d’uva e vini, verso il nord Italia e anche alcune località francesi. 

Un tocco di sapore da Marzamemi

Altra famosa produzione del territorio circostante la città di Pachino, è quella della Bottarga di tonno rosso. Questo alimento, dal sapore deciso ed unico, si produce nei pressi di Marzamemi ed è anche noto come “caviale del mediterraneo”La Bottarga è ottenuta dalla sacca ovarica del tonno e la sua tecnica di lavorazione conta tre fasi principali: pressatura, salatura ed essiccazione molto lenta.

bottarga

L’alimento si può consumare al naturale, rendendolo in fette sottilissime condite con olio d’oliva e succo di limone, che serve a smorzare il gusto salato della pietanza. 

Se grattugiata, invece, la Bottarga diventa il condimento ideale per primi piatti. È proprio lei che conferisce a tutti i sughi a base di pesce quel tocco in più, capace di accontentare chiunque sia alla ricerca di sapori forti e allo stesso tempo particolari. 

Grecia, barocco e cioccolato

Tutta l’area circostante la città di Pachino, è una delle mete più scelte soprattutto dal turismo internazionale. 

I viaggiatori la prediligono non solo per le prelibatezze culinarie che ha da offrire, ma anche per la vicinanza rispetto ad altri piccoli “cuori” dell’arte e della cultura siciliana, come ad esempio Noto, Modica e  Siracusa

Noto è un piccolo centro culturale al cui interno si respira proprio aria di Barocco. La sua cattedrale, infatti, viene spesso scelta come location per importanti matrimoni o servizi fotografici, proprio perché riesce a mostrare, nella sua bellezza, quasi tutte le peculiarità dell’arte barocca. 

Modica, anch’essa barocca, è una cittadina al cui interno arte e cultura si mescolano indissolubilmente con un cibo emblema della trinacria: il cioccolato di Modica o “Oro nero di Sicilia”. 

Perché questa prelibatezza è diversa dalla classica cioccolata? Semplice, durante la sua produzione viene omesso il processo di fusione, in questo modo lo zucchero e il burro di cacao rimangono separati. 

Infine, ma non per minore importanza, nell’area sicula della costa sud orientale abbiamo Siracusa. 

siracusa

Si tratta di una delle città più antiche della Sicilia, fondata in età classica e conosciuta in tutto il mondo per il suo indissolubile legame con la cultura greca. Lì, si può ammirare infatti lo splendido teatro, ancora molto attivo, e anche il famoso orecchio di Dioniso. Due emblemi del passaggio dell’antichissima civiltà ellenica e delle influenze delle loro conquiste sulla nostra splendida isola. 

 

Giada Saglimbeni

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