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santuario della madonna delle lacrime

Santuario della Madonna delle Lacrime e i suoi architetti

Il Santuario della Madonna delle Lacrime è discusso fin dal principio del suo progetto, venne realizzato ed erge in tutto il suo splendore portando con sè anche ricordi di civiltà passate.
Uno dei maggiori simboli di Siracusa, il Santuario è sicuramente una tappa da non perdere se si visita la città siciliana.

La storia del Santuario della Madonna delle Lacrime

Il Santuario della Madonna delle Lacrime venne eretto per ricordare il momento in cui un’effige di gesso raffigurante il Cuore Immacolato di Maria iniziò e lacrimale.
Il momento particolare avvenne al capezzale dei coniugi Iannuso presso la loro abitazione a Siracusa nel 1953.
L’evento si ripetè dal 29 agosto all’1 settembre del ’53 che portò diversi fedeli nella casa dei coniugi.
Si raccolsero le lacrime e furono sottoposte ad attenta analisi scientifica secondo cui risulterebbe realmente un liquido lacrimale.
La devozione che ne seguì fu enorme. La piccola effige della Madonna delle Lacrime venne posizionata inizialmente nella piazza Euripide, per poi essere collocata all’interno del Santuario.

Il progetto infinito è una vera opera d’arte

Il Santuario fu progettato nel 1957 da due architetti francesi, Micheal Andreault e Pierre Parat grazie ad un bando di concorso internazionale. La costruzione avvenne nel 1966, così in ritardo per causa dell’estrema modernità del progetto per cui vociferano diverse critiche.
Il progetto venne definito come un “mostro di cemento armato”, gravoso per l’area urbana già pesantemente compromessa in cui venne inserita. Queste discussioni andarono ritardare la costruzione che si concluse solo nel 1944. Al momento degli scavi delle fondamenta, venne ritrovata un’area abitativa del VI secolo a.C. e un pezzo di strada venne riportato alla luce. Il Santuario venne inaugurato il 6 novembre del 1994 dal Papa Giovanni Paolo II.

L’edificio è costituito da una cripta e dal tempio superiore, con un corpo formato da costoloni in cemento armato che arrivano ad un’altezza complessiva di 74 m,sormontati da un coronamento in acciaio di 20 m che porta una statura della Madonna in bronzo dorato, circondata da un’aureola ed elementi circolari a raggiera.
Il tempio superiore ha al suo interno un altare centrale che custodisce il famoso quadretto. Partendo da destra sul lato del tempio, invece sono presenti diverse cappelle Cappella della Sacra Sindone ( ovviamente una sua riproduzione), San Giuseppe e Santa Lucia. Sul lato sinistro: Santissimo Sacramento, Altare della Carità e infine la cappella di San Pio da Pietralcina. Sul piano della cripta, sono conservati dei resti di età romana e tardo-antica che raffigurano un ipogeo pagano e un ambiente decorate a mosaico.
Il progetto fu una vera sfida per gli architetti che dovettero unire la geometria allo studio di riverberazione del suono.
La sua forma può ricordare quella di un paraboloide iperbolico e l’edificio raggiunge un diametro di 71,40 m. Può accogliere circa 16.000 persone grazie ai posti a sedere e quelli in piedi.

Gli architetti, Pierre Parat e Michel Andrault

Coppia di architetti francesi, devono la loro fama alla costruzione del Santuario della Madonna delle Lacrime di Siracura, che con la sua forma conica in cemento armato sembra toccare il cielo.
Entrambi persecutori dell’architettura brutalista, fondano il loro studio dando il nome ANPAR, contrazione delle prime lettere dei loro nomi.

Pierre Parat nacque a Versailles ma passò la sua infazio in Perù. Si laureò al Politecnico di Lima e successivamente tornò in Francia, per iscriversi alla Scuola Nazionale di Belle Arti di Parigi.
In quel momento inizia parallelamente agli studio a lavorare nello studio dell’architett e urbanista Eugène Beaudouin.

Michel Andrault nato a Parigi, segue i corsi alla Beaux-Arts di Parigi nella sezione di architettura con l’urbanista Eugène Beaudouin dove diventa il massier della bottega. Laureato anche lui nel 1955 con Parat, iniziano assieme la loro carriera proponendosi a diversi concorsi nazionionali.

 

Il progetto certamente ha portato diverse critiche anche da parte dei siracusiani per cui lo trovano un edificio fuori luogo o forse, visto che non fa parte dei canoni classici a cui erano abituati.
In ogni caso, che voi siate amanti o meno dell’architettura brutalista, questo è un santuario che vale la pena visitare per il suo fascino scenico e monumentale.

 

 

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