Il Giardino Incantato di Sciacca: tra follia e sogni
Poco lontano da Agrigento e dalle bellissime terme di Sciacca, sorge un giardino particolare, composto da sculture alquanto insolite. Oltre 3000 teste di pietra, frutto del genio di uno scultore locale.
Per alcuni questo posto prende il nome di Giardino Incantato, per altri invece è il Castello Incantato o il Giardino delle Teste. Per capire questo stravagante museo della città di Sciacca, occorre partire da molto lontano. Da storie di povertà, migrazioni e quella sana follia che fa venire lampi di genio. Un’esperienza da vivere in Sicilia da prendere come una pausa dalla vita reale per entrare in una fiaba senza tempo.
C’era una volta…
Un uomo, Filippo Bentivegna, che con le sue mani ha realizzato i suoi sogni: trasformò in oggetti tangibili le immagini che sognava. Il motivo del perché fosse ossessionato dalle teste non è chiaro e non si sa neanche se fossero delle visioni.
Filippo Bentivegna nacque a Sciacca nel 1888, figlio di una famiglia umile, provata dalla povertà. Ai suoi 25 anni decise di emigrare negli Stati Uniti per cercare lavoro come i fratelli e riuscì a trovarlo in un cantiere. Pochi anni dopo, un incidente gli provocò una lesione cranica, forse per causa del lavoro o di una rissa, e rimase in coma per diversi mesi.
Al suo risveglio si trovò inabile con una grave amnesia. Per questo, fu rimpatriato nel 1919, cosa per cui fu considerato un disertore, non essendo potuto andare a combattere la Prima Guerra Mondiale, e lo rinchiusero in carcere. La visita psichiatrica cui fu sottoposto prima di accedere alla galera rivelò i suoi disturbi mentali dovuti all’incidente.
Quando venne rispedito a vivere nel suo paese, Filippo acquistò una proprietà in campagna ai piedi del Monte Kronio. Visse con la pensione di invalidità, trascorrendo le sue giornate raccogliendo sassi di tufo dai campi e dandogli la forma delle sue visioni, voci e immagini che lo perseguitavano ogni notte.
Il Giardino Incantato
“Mastro Filippo” quando morì nel 1967 lasciò nell’abbandono il giardino con oltre 3000 teste. Molti artisti stranieri passando a Sciacca per turismo o per le terme curative, avevano scoperto questo scultore incredibile e iniziarono a parlarne all’estero. Il terreno fu recuperato dal Comune e successivamente da una cooperativa che si occupa delle visite guidate ancora adesso. Ad oggi, si tratta del secondo monumento più visitato della provincia dopo la famosissima Valle dei Templi .
Per la gente del posto è chiamato il Castello, perché molte teste di pietra sono state sistemate anche in cima ai muretti a secco, tanto che da lontano sembrano delle merlature. Il nome è un omaggio a Bentivegna che si faceva chiamare “eccellenza” e parlava del proprio fondo agricolo come un regno indipendente.
Riscoprendo il Giardino Incantato
È grazie al turismo che è stato riscoperto il Giardino Incantato, dagli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso fino ad oggi. Il viaggiatore rimane stupito nell’arrivare al Giardino pensando di trovare un Castello. In realtà lo spazio di questo fondo è all’aria aperta, privo di costruzioni se non la casa dove viveva il mastro Filippo.
Percorrendo i sentieri si incontrano teste posate sulle gradinate di pietra di un anfiteatro improvvisato, altre che emergono dalla vegetazione, altre ancora sistemate a piramide tramite colate di cemento, o che fuoriescono da massi di tufo. Le sensazioni che si provano a visitare questo monumento sono diverse, passando dalla meraviglia, fino alla pena per la vita molto sola di questo artista. Infine, si rimane ammirati al pensiero che un uomo malato abbia realizzato tutto questo.
La città di Sciacca ha aggiunto questo elemento turistico ai tanti che ancora oggi offre ai forestieri come il Carnevale in febbraio, le terme, le spiagge dal mare fantastico e villaggi turistici in estate.
Come arrivare al Giardino Incantato
Per arrivare a Sciacca, l’aeroporto più vicino è Falcone&Borsellino di Palermo. Da qua partono diversi autobus diretti verso la città.
In macchina, da Palermo la strada più breve è la Statale 624 che conduce alla congiunzione con la strada costiera meridionale SS 115.
Da Catania si segue l’autostrada A19 fino a Enna per poi prendere le statali !!7, 122, 626, 640 in direzione Agrigento.
Il Giardino è aperto tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 e nel pomeriggio dalle 16.00 alle 20.00. Per maggiori informazioni potete consultare il sito del Museo direttamente qui.
Giulia Nari
Foto in apertura di Sicilia Bella